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Appello di Volpedo 4

25 settembre 2011

L’ATTUALITA’ DELL’APPELLO DI VOLPEDO 2008 E LA NECESSITA’ DI UNIRE LA GALASSIA SOCIALISTA E LIBERTARIA

 

L’Appello di Volpedo, che lanciammo nel 2008 quando demmo vita a questo nostro coordinamento di circoli socialisti e libertari, auspicava, come sapete, un grande rilancio del PSE da compiersi attraverso la sua trasformazione in un vero partito transnazionale: un partito, cioè, al quale fosse possibile iscriversi individualmente e liberamente.

Ci pareva infatti (e ci pare tuttora) che la creazione di veri partiti europei fosse la necessaria premessa per dare vita ad una vera Europa politica. E ci sembrava (e tuttora ci sembra) che i Socialisti dovessero mettersi all’avanguardia di questo processo di trasformazione dell’Unione Europea in una reale democrazia governante.

Quel nostro auspicio di tre anni fa, ci pare oggi non soltanto ancora assolutamente sensato, ma se possibile, ancora più attuale ed urgente. Solo una vera Europa politica infatti – e ormai quasi tutti sembrano averlo compreso – può aspirare a governare un capitalismo finanziario sempre più spregiudicato e fuori controllo. E solo con un forte movimento socialista, dalla spiccata vocazione redistributiva e dalla forte sensibilità ambientale, si può pensare di imprimere a questo processo la necessaria ed urgente accelerazione.

L’appello di Volpedo del 2008 conserva dunque tutta la sua pregnanza, la sua forza e la sua attualità.

Intanto però c’è anche la necessità di pensare, con non minore urgenza, ad una soluzione politica per questa Italia prostrata dal Berlusconismo. Ci pare sempre più improcrastinabile, infatti, l’esigenza della formazione di una Sinistra plurale ed aperta: una Sinistra socialista, democratica, laica, libertaria, ecologista, e con una forte tensione europeistica ed internazionalista.

Pensiamo che il riscatto di questo nostro disgraziato Paese passi anche, in larga misura, da questa strada.

Ma affinché questo processo di rifondazione e di ridefinizione della Sinistra si possa mettere in moto, pensiamo, in coerenza ed in continuità con quanto già dicemmo nel già citato Appello di Volpedo del 2008, così come nel nostro Manifesto del 2009 e nel patto di Volpedo del 2010, che sia fondamentale poter contare su un rilancio di una seria presenza politica socialista.

Per questo riteniamo fondamentale fare in modo che la galassia di associazioni, di aggregazioni, e di gruppi di ispirazione socialista e libertaria che si è venuta variamente organizzando in varie parti d’Italia, al Nord come al Sud, si metta nella condizione di far sentire in modo più coeso la propria voce, e di dimostrarsi più incisiva rispetto ai processi politici in atto (non ultima la prospettiva del cosiddetto Nuovo Ulivo, delineatasi di recente).

Ciò che proponiamo è insomma il raggiungimento di una sorta di patto di unità d’azione tra realtà come il nostro Gruppo di Volpedo, il Network per il Socialismo Europeo, la Lega dei Socialisti, la rete dei Circoli Rosselli, le fondazioni di ispirazione socialista, liberal-socialista o laburista, così come con altre esperienze in fase di definizione e con singoli circoli ed associazioni ancora isolati.

Parimenti consideriamo importante stabilire forme fattive di collaborazione con i gruppi liberali di Sinistra e con altre realtà od esperienze di ispirazione LIB-LAB che pur non esprimendo una cultura politica di impronta strettamente socialista, socialdemocratica o laburista siano tuttavia vicini alle nostre proposte ed al nostro punto di vista, e possano altresì condividere (senza venir meno alla loro peculiarità politico-culturale) istanze simili a quelle che anche noi intendiamo portare avanti .

Pensiamo infatti che l'aggregazione di tutta quest'area, che oggi pare procedere in ordine sparso, costituisca un passaggio assolutamente obbligato per il rilancio di una seria prospettiva socialista nella Sinistra italiana.

E pensiamo, nel contempo, che non si tratti di un obiettivo utopistico.

Se la nostra azione deve muoversi nella direzione della ricomposizione di una nuova Sinistra occorre del resto aprire la nostra interlocuzione e la nostra iniziativa anche nei confronti dei movimenti, delle proposte e delle esperienze che si sono venuti manifestando nella società civile (un esempio può essere quello del movimento civico arancione che ha preso forma a Milano; un altro quello del movimento degli “indignati”), oltre naturalmente che negli stessi partiti di sinistra e nel mondo del lavoro.

Non si tratta evidentemente di avanzare pretese egemoniche, o di pensare che non sia lecito ad ognuno coltivare le proprie specificità. Si tratta però di fare in modo che un’area politico-culturale che ha dimostrato, in questi tempi, di essere viva e vitale, sappia trovare una propria unità ed esprimere una capacità di incidere in modo fattivo nel dibattito politico nazionale.

Diversamente ci condanneremmo tutti quanti all’irrilevanza.

Per questo, da qui, da Volpedo, ci assumiamo oggi l’impegno per lavorare in tempi rapidi in questa direzione e verso questa prospettiva di un patto d’unità d’azione e d’intenti tra le varie realtà aggregative di ispirazione socialista che si sono venute a formare in Italia, allargando questo processo a quanti sono interessati a costruire nel nostro Paese una forza politica di governo, di sinistra, socialista e riformatrice.

 

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Patto di Volpedo

Patto costitutivo del Gruppo di Volpedo, giugno 2010

Noi socialisti, aderenti ai circoli socialisti, laici, libertari e ambientalisti riuniti nel Gruppo di Volpedo

  • di fronte all’aggravarsi di una crisi economica che sta colpendo non solo le borse, i mercati, i bilanci degli Stati, ma INNANZITUTTO E SOPRATTUTTO la vita in carne e ossa di milioni di lavoratori, tecnici, impiegati, artigiani, commercianti e piccoli imprenditori in tutta Europa, infliggendo loro l’angoscia di precarietà e ristrettezze crescenti per sè e i loro familiari, vittime inermi di gigantesche e non di rado criminali speculazioni finanziarie, non meno che di indiscriminate “misure di risanamento” decise da governi imprevidenti sulla loro pelle,

  • consapevoli che una analisi ormai ampiamente condivisa sulla crisi in corso evidenzia gli stessi tragici errori che si compirono durante la crisi del 1929 e che si stanno di nuovo compiendo, ad opera di governi ed operatori economici tetragoni alle passate esperienze e alle positive risposte che il pensiero economico keynesiano e il New Deal di Roosevelt seppero offrire per uscire dalla crisi stessa,

  • indignati di fronte al brutale dispiegarsi di una vera, anche se innominata, “guerra di classe” che il capitale finanziario sta conducendo, all’insegna di una di una sfrenata speculazione finanziaria, contro il lavoro salariato e il profitto d’impresa produttiva, insensibile alle sofferenze cagionate ai ceti più deboli, alle imprese produttive di ricchezza reale, alla distruzione della stessa speranza di futuro per le giovani generazioni,

 

tutto ciò premesso,

  • denunciamo il ruolo troppo debole, confusionario e velleitario dell’Europa politica, oscillante tra tentazioni di espulsione dei paesi contabilmente “indegni” e misure di universale “macelleria sociale”, comunque insufficienti e foriere di una lunga fase di stagnazione economica, come già avvenne in America dopo il '29 e nel Giappone negli anni '90, con l'aggravante di affidarsi alla Banca Centrale Europea, sola istituzione europea dotata di poteri reali ma puramente tecnici e priva di qualsiasi responsabilità politica nei confronti dei cittadini, che interviene nel solo modo che può fare un istituto di emissione e cioè sul versante esclusivamente monetario,

  • ribadiamo la richiesta, già espressa dall'Appello di Volpedo, di dare vita con urgenza ad un vero Partito Socialista Europeo transnazionale, a partire dall’apertura simultanea e concordata in tutti i paesi dell’Unione di vere sezioni locali e di veri partiti “regionali” per ogni Stato nazionale, in grado di promuovere quella direzione politica della rappresentanza e delle lotte sociali per tutti quei milioni e milioni di europei che si riconoscono negli ideali e nella esperienza storica del socialismo democratico e che sono attualmente abbandonati alla mercé di mediocri calcoli di opportunità dei rispettivi partiti nazionali,

  • individuiamo nel federalismo europeo, socialista e solidale, legato agli ideali democratico-repubblicani del nostro Risorgimento, l’alternativa in Italia al sedicente federalismo populista, xenofobo, anti-italiano e sostanzialmente reazionario nelle velleità separatiste che la Lega Nord sta rappresentando e sostenendo, senza incontrare una vera opposizione netta e credibile da parte delle altre forze politiche,

  • invitiamo tutte le forze politiche e sociali colpite dalla recente manovra finanziaria del Governo a reagire con proposte coerenti di nuove politiche fiscali, basate sul chiaro attacco ai privilegi criminali delle evasioni e a quelli legalizzati delle elusioni, introducendo un innalzamento delle aliquote sulle speculazioni finanziarie a misura europea e americana (27% rispetto all'attuale 12%), con una definizione dei tempi e dei modi di revisione delle aliquote intermedie dell’Ires e una riforma chiara dell’IRAP che premi le imprese che creano occupazione stabile.

 

Sulla base di quanto sopra espresso, noi socialisti aderenti al Gruppo di Volpedo ci impegniamo, con l’impianto di una Associazione stabile del GdV nel Nord Ovest d'Italia,

  • ad avviare un percorso di sviluppo di un Gruppo di Azione Politica territorialmente diffuso, che associ in un network anche comunicativo circoli e d associazioni socialiste e che sia in grado di offrire una prospettiva nuova a tutti i cittadini delusi dalla attuale sistema partitico, ma che sono desiderosi di ritrovare un ancoraggio culturalmente dignitoso e storicamente fondato sull’unica grande esperienza politica positiva del Novecento: il socialismo democratico;

  • ad attivare una forte iniziativa politica per la riunificazione dei socialisti, ovunque essi siano oggi collocati, con la richiesta esplicita al PSI di aprire il proprio Congresso a tutte le forze che si richiamano al Socialismo riformista e democratico in Italia, nella consapevolezza che mantenere in vita un Partito chiuso ed autoreferenziale mina alle radici la possibilità di ricostituzione di una autonoma ed autorevole forza in grado di creare quell' “alleanza tra meriti e bisogni” di cui l'Italia ha realmente ed improrogabilmente bisogno;

  • a proporre a tutte le forze politiche e sociali della sinistra riformista l'avvio di un percorso comune per la realizzazione di una piattaforma politico-programmatica utile per affrontare su basi condivise le prossime elezioni amministrative del 2011.

  • a fare dell'equità fiscale e della lotta all'evasione uno dei punti centrali di una politica di uscita dalla crisi e di solidarietà sociale