Donne – Pia Locatelli http://www.pialocatelli.info Una Socialista europea alla Camera per una Sinistra europea al Governo Fri, 30 Mar 2018 08:35:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.0.3 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne http://www.pialocatelli.info/giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne-in-piazza-per-dire-basta/ http://www.pialocatelli.info/giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne-in-piazza-per-dire-basta/#respond Fri, 24 Nov 2017 08:29:06 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=6003 “I dati dell’Istat, resi noti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, confermano quanto purtroppo già sapevamo: gli autori delle violenze più gravi sono prevalentemente i partner o ex e molte volte le vittime avevano già denunciato o segnalato i loro aggressori”. Lo ha detto Pia Locatelli in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

“Bisogna essere consapevoli che il femminicidio è solo l’ultimo atto di una serie di violenze che vanno bloccate sul nascere. Gli interventi da portare avanti sono molteplici: da una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine alle denunce o alle segnalazioni, a una piena attuazione del piano antiviolenza che giovedì è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni, a un’operazione culturale da portare avanti nelle scuole, alla sensibilizzazione e alla formazione di alcuni giudici che a volte concedono troppe attenuanti o lasciano in libertà stalker e violenti, fino ad arrivare a atti molto concreti come dotare le donne “a rischio” di dispositivi elettronici per allertare le forze dell’ordine in caso di pericolo. Tutto questo però non basta perché aiuterebbe solo le donne che sono consapevoli delle violenze subite e di quelle che potrebbero subire. Per le altre è necessario intervenire con una massiccia campagna di informazione, una sorta di decalogo che indichi quali sono i segnali di pericolo e come comportarsi già dal primo campanello d’allarme”.

“Fermare questa piaga – ha aggiunto – deve diventare una priorità che si può e si deve fare e domani saremo anche noi al corteo di Roma per dire basta ai femminicidi e alla violenza contro le donne”.

Pia Locatelli, prima di partecipare alla manifestazione romana organizzata da “Non una di meno”, che partirà alle 14 da Piazza della Repubblica, sarà alla Camera – dove per la prima volta l’Aula di Montecitorio sarà aperta solo alle donne alle vittime di violenza e a chi le sostiene. “#InQuantoDonna” e’ il titolo dell’evento fortemente voluto dalla Presidente Laura Boldrini. Per l’occasione, non solo l’Aula, ma anche le altre sale della Camera saranno aperte per accogliere tutte coloro che hanno aderito all’invito della terza carica dello Stato: oltre 1300 donne provenienti da tutta Italia.

Leggi l’intervista su Avanti! online

 

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A Lisbona il consiglio dell’Internazionale Socialista Donne http://www.pialocatelli.info/a-lisbona-il-consiglio-dellinternazionale-socialista-donne/ http://www.pialocatelli.info/a-lisbona-il-consiglio-dellinternazionale-socialista-donne/#respond Thu, 23 Nov 2017 09:42:08 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5994

“La stanza delle donne a Montecitorio, lo sguardo di genere nella nuova legge elettorale e le 1800 donne invitate alla Camera sabato 25 per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne”, queste le “buone pratiche” attuate dal Parlamento nel corso della legislatura, ricordate dalla presidente onoraria Pia Locatelli, nel corso dei lavori del Consiglio dell’Internazionale Socialista Donne che si è svolto a Lisbona nelle giornate di martedì e mercoledì.

La riunione ha fatto il punto sui diritti delle donne in un periodo di crisi della democrazia e di crescita dei movimenti populisti e ha celebrato la giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. “L’eliminazione della violenza sulle donne – si afferma nella dichiarazione approvata dal Consiglio –  deve essere una priorità sociale e politica che deve coinvolgere i governi e l’intera società. Sradicare la violenza contro le donne deve essere considerato un obbiettivo prioritario per ogni Paese”.
L’internazionale Socialista Donne ha espresso solidarietà al Partito socialista di Catalogna (PSC) per la banalizzazione della violenza di genere che alcuni partiti hanno fatto paragonando le sofferenze della crisi catalana con quella provocata dalle violenze sulle donne.
Di seguito il video delle donne spagnole per la giornata contro la violenza sulle donne
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Risoluzione contro la violenza alle donne http://www.pialocatelli.info/mozione-contro-la-violenza-alle-donne/ http://www.pialocatelli.info/mozione-contro-la-violenza-alle-donne/#respond Tue, 07 Nov 2017 15:11:41 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5865 Premesso che

la violenza contro le donne è un fenomeno drammatico che colpisce le donne di tutti i Paesi, di tutte le condizioni sociali, economiche e culturali, di tutte le età, a partire dai primissimi anni di vita;

i dati relativi al nostro Paese, forniti dal Presidente dell’Istat nell’audizione del 27 settembre 2017 presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere del Senato, hanno evidenziato la gravità del fenomeno, in particolare della violenza domestica;

delle 149 vittime di omicidi volontari nel 2016, quasi 3 su 4 sono stati commessi nell’ambito familiare: 59 donne sono state uccise dal partner, 17 da un ex partner e altre 33 da un parente e, per la relazione tra vittima e autore, questi delitti possono essere definiti “femminicidi” secondo la Classificazione Internazionale dei reati (il femminicidio è “un omicidio di una donna compiuto nell’ambito familiare, ovvero dal partner, da un ex partner, o da un parente”);

se la violenza è la forma più estrema della manifestazione della disuguaglianza tra uomini e donne ed il femminicidio la forma più estrema della violenza contro le donne, ad essi si accompagnano molte altre gravi forme violente;

la “misurazione” della violenza, che è fenomeno antico, è un fatto recente nel nostro Paese. La prima indagine risale al 2006, la seconda, arricchita da riferimenti alle donne straniere e alle donne disabili, al 2014. La violenza è fenomeno difficile da misurare perché non riconosciuto nella sua gravita dal contesto in cui avviene e soprattutto perché rimane sommersa proprio per la vicinanza tra vittima e autore nella stragrande maggioranza dei casi;

secondo l’Istat quasi sette milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito qualche forma di violenza, fisica o sessuale, dalle meno alle più gravi o gravissime: molestie fisiche e sessuali, tentati stupri, stupri, altre forme di abusi sessuali. In più di un milione di casi (1 milione e 157mila) si è trattato delle forme più gravi: stupro (3,0%; 652mila) e tentato stupro (3,5%; 746mila). Gli autori delle violenze più gravi sono prevalentemente i partner o gli ex parnerner;

le minori non vengono risparmiate: il 10,6 per cento delle donne dichiara di aver subìto una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni;

anche la violenza assistita è in aumento: secondo l’Istat la percentuale di minori che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre è passata dal 60,3% al 69% tra il 2006 e il 2014 e i e le minori direttamente coinvolti dal 15,9% al 24,6%, il che fa prevedere un perpetuarsi del fenomeno in quanto vi è relazione diretta tra vittimizzazione vissuta e assistita e comportamento violento adulto.

le donne di origine straniera condividono con le italiane la stessa intensità della violenza subita essendo identica la percentuale dei casi violenti ma le seconde mostrano percentuali di denuncia e di richiesta di aiuto ai centri antiviolenza più alte: rispettivamente 17.1% contro l’11, 4% e 6.4% contro il 3,2%;

le migrazioni portano con sé culture, tradizioni e norme sociali. In alcuni casi la cultura d’origine viene progressivamente abbandonata, in altri diventa espressione identitaria e le norme sociali dei Paesi di origine vengono confermate quando non rafforzate; per questa ragione le bambine e le ragazze di origine straniere presenti nel nostro Paese sperimentano forme di violenza dovute a pratiche tradizionali dannose come le mutilazioni dei genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati;

la violenza sulle donne si manifesta anche sul posto di lavoro: in una rilevazione del 2016 l’Istat stima che siano quasi un milione e mezzo le donne che hanno subito molestie, anche in forma di ricatti, nella loro vita lavorativa in una percentuale che si avvicina al 10% ma solo lo 0,7% ha denunciato di esserne stata vittima;

conoscere il fenomeno nei suoi aspetti quantitativi e qualitativi è indispensabile per capire le cause ed i contesti in cui maturano questi crimini e consentire l’elaborazione di efficaci politiche di prevenzione e di contrasto, oltre che di repressione:

il Parlamento Italiano nel maggio 2013 ha ratificato all’unanimità la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica, adottata il 7 aprile 2011 (c.d. Convenzione di Istanbul) e che la stessa attua una strategia di intervento che privilegia la prevenzione del fenomeno, e soprattutto la protezione delle vittime,

impegna il Governo a

implementare il contenuto nella Convenzione d’Istanbul nel rispetto dello spirito della stessa, secondo le previste linee guida necessarie ad un’efficace lotta alla violenza di genere e in particolare contro le donne con misure di prevenzione, protezione, repressione, monitoraggio e integrazione delle singole politiche;

accelerare la predisposizione, la presentazione e l’attuazione del nuovo Piano Nazionale contro la violenza, le molestie, lo stalking, gli atti persecutori, i maltrattamenti sulle donne, con attenzione alle diverse età, fondato sulla prevenzione, protezione, assistenza e certezza della pena, prevedendo un’organica risposta a livello territoriale, che coinvolga associazioni, centri antiviolenza, reti, movimenti ed istituzioni al fine di rendere omogenee l’assistenza e la protezione delle donne e dei loro familiari, in particolare i e le minori;

promuovere campagne di educazione, sensibilizzazione e di promozione della consapevolezza sui temi della violenza di genere soprattutto fra le giovani generazioni perché siano in grado di cogliere presto segnali premonitori (early warnings) di una relazione violenta;

promuovere, in collaborazione con le amministrazioni pubbliche, le imprese e le organizzazioni sindacali, campagne di sensibilizzazione sui luoghi di lavoro in tema di molestie, atti persecutori e violenze;

prevedere risorse e corsi per la formazione del personale sanitario, di polizia e dell’amministrazione giudiziaria e di tutti i soggetti coinvolti per assistere e accompagnare adeguatamente le vittime della violenza dal momento immediatamente successivo ai fatti violenti sino alla conclusione del procedimento giudiziario;

prevedere misure di assistenza psicologica e sociale, sostegno economico e logistico (abitazione), facilitazioni per l’accesso al lavoro per le vittime di violenza e di violenza assistita, e dei loro familiari, in particolare le e gli orfani di femminicidio;

introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado specifici progetti e corsi  di educazione all’affettività e alle relazioni interpersonali e tra i generi basate sui principi di uguaglianza e libertà, nel rispetto delle differenze di genere, dell’orientamento sessuale e di tutte le diversità;

intraprendere una immediata iniziativa normativa al fine di escludere l’applicazione dell’istituto dell’estinzione del reato per condotte riparatorie al delitto di atti persecutori, introdotto dall’articolo 162-ter del codice penale, previsto e punito dall’articolo 612-bis del codice penale;

prevedere un regolare e sistematico monitoraggio statistico con frequenza definita, che includa indicatori specifici per valutare il fenomeno nella sue diverse manifestazioni, comprese le forme di violenza sulle donne e le bambine di origine straniera, vittime di pratiche tradizionali dannose come le mutilazioni dei genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati;

prevedere nei reparti di pronto soccorso degli ospedali, nei commissariati e nelle stazioni dei carabinieri la presenza di personale femminile dedicato ed in ogni procura sezioni specializzate in tema di reati di violenza sulle donne e unità specifiche per la valutazione dei dati della violenza contro le donne e dei tempi relativi ai procedimenti ad essi riferiti.

 

Pia Locatelli

Michela Marzano

Oreste Pastorelli

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Nasce la Rete delle Donne Mediatrici del Mediterraneo http://www.pialocatelli.info/nasce-la-rete-delle-donne-mediatrici-del-mediterraneo/ http://www.pialocatelli.info/nasce-la-rete-delle-donne-mediatrici-del-mediterraneo/#respond Thu, 26 Oct 2017 12:07:37 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5824

The photo family of the Mediterranean Women Mediators Network at Farnesina Palace in Rome, 26 October 2017. 

Promuovere il ruolo delle donne nella prevenzione dei conflitti e nelle mediazioni per risolverli. Questo l’obiettivo del “Mediterranean Women Mediators Network” lanciato oggi a Roma dal ministero degli Esteri in cooperazione con l’Istituto affari internazionali e con Women in International Security Italy. Nel 2000 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu adottò una risoluzione, la 1325, che punta a incrementare il contributo femminile alla risoluzione dei conflitti e alle mediazioni e nella legge di stabilità dello scorso anno, grazie a un emendamento presentato da Pia Locatelli, è stato finanziato il piano di azione per attuare la risoluzione 1 milione  di  euro  per  l’anno  2017  e  500.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019. A gennaio di quest’anno l’Italia è entrata a far parte del Consiglio di sicurezza con l’obbiettivo di rafforzare la spinta a “costruire una pace per il domani”. Uno degli obiettivi di questa presenza è appunto rafforzare il ruolo delle donne.

“Il negoziato e la mediazione a volte possono apparire la via dei deboli, di coloro i quali non hanno forza per imporre la loro opinione, ma invece è esattamente il contrario, è la leva virtù dei forti che cercano un punto d’incontro anziché di scontro. La Rete delle donne mediatrici è un nuovo alleato.” ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano intervenendo alla conferenza di fondazione alla Farnesina.

Dopo l’intervento introduttivo del Ministro Alfano, sono intervenuti – moderati dall’On. Lia Quartapelle, Presidente del Board onorario di WIIS Italia – l’Amb. Giansanti, il Vice Direttore Esecutivo di UNWOMEN, Yannick Glemarec, la Direttrice dello IAI, Nathalie Tocci, e il Presidente di WIIS, Irene Fellin.

All’evento hanno partecipato, oltre alle 47 donne mediatrici che costituiscono il primo nucleo del network, le Rappresentanze Diplomatiche dei Paesi di origine delle donne mediatrici (Albania, Algeria, Andorra, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Palestina, Portogallo, San Marino, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia), esponenti del mondo accademico, esperti in materia di mediazione e sull’Agenda Donne, Pace e Sicurezza.

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Intervento alla 137esima assemblea dell’Inter-Parliamentary Union http://www.pialocatelli.info/intervento-alla-137esima-assemblea-dellinter-parliamentary-union/ http://www.pialocatelli.info/intervento-alla-137esima-assemblea-dellinter-parliamentary-union/#respond Wed, 18 Oct 2017 10:06:05 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5773 137th Inter-Parliamentary Union Assembly

Saint Petersburg

 

Pia Locatelli

Italian Delegation

 

Mister President, colleagues,

The recently celebrated national Day of the Girl Child on 11 October reminds us of the needs and challenges girls face in promoting their empowerment and fulfilling their human rights. 

Unfortunately, the rights of millions of girls are still violated in too many regions in the world.

The awful practices of female genital mutilations and child early and forced marriages continue and in some countries they are even on the rise and spreading to countries and communities that have never known these practices before, including in Europe.

Let me draw your attention on a situation which is the saddest among the saddest: among Syrian and other refugees in the region, child marriages are on the rise and now they account for 40% among Syrian refugees in Lebanon.

In the world, 39,000 child marriages take place every day. Over 140 million girls will marry between 2011 and 2020.

These awful practices take place in Europe and also in Italy, my country, as people on the move bring with themselves cultural backgrounds, traditions and social norms, which sometimes become weaker and sometimes, on the contrary, become a factor of identity.

 

These practises are imposed on girls and adolescents and their aftermath will affect them for their entire lives.

One million girls under 15 give birth every year, mostly in low and middle-income countries. Every year some 3 million girls aged 15 to 19 undergo unsafe abortions.

 

Achieving gender equality and the empowerment of women and girls is among the goals of the Sustainable Development Agenda 2030 and zero tolerance for female general mutilation and child marriage is a must for all of us.

 

Now let me address another topic which is linked human rights violation and gender violence: I am speaking of the rights of the LGBT community.

 

I am the Chairperson of the Human Rights Sub-committee of Italy’s Chamber of Deputies. This Committee is conducting a fact-finding enquiry into the protection of minority rights as a way to keep peace and security globally. Our activity includes meetings with both victims of human rights violations and human rights defenders.

 

Last July we heard a representative of the Russian LGBT Network who discussed the discrimination and persecution faced by the LGBT community in the Russian Federation, with particular focus on the current events in the Chechen Republic, which as a federal State of Russia, shares with the latter its obligations under the European Convention on Human Rights.

 

In Russia, discrimination, or forms of persecution, of the LGBT community consist in fines and social isolation (I am referring to the law banning homosexual propaganda addressed to the under-age). This is a clear expression of homophobic culture.

When this is played out in a context of violent repression towards any form of deviation from the dominant class and mentality, persecution can have extreme and devastating consequences.

 

During the hearing in Rome, the representative of the Russian LGBT Network provided us with direct and indirect accounts, citing sources which I can provide.

 

The Committee was informed that at least six illegal detention centres are (or were) operating in the Chechen Republic, where at least 100 people presumed to be gay were illegally held and tortured.

 

At least six people died as a consequence of persecution by Chechen authorities, but a journalist told Huffington Post Italy that the number of victims may be as high as 50.

 

The list can go on but what worries me is that this Russian LGBT network representative pointed with alarm to calls for “cleansing” Chechnya of sexual minorities, which bears an echo of Nazi horrors.

 

We cannot fail to respond to discrimination and persecution based on sexual orientation,

 

Our commitment to defend the rights of the LGBT community in the Chechen Republic leads me to take this opportunity to speak up. Statements of principle are not enough: they must be followed up by action.

 

I am convinced that this message of humanity will touch the bottom of the heart of the Russian soul, a soul which we could perceive during the field visit of the advisory group to the St. Petersburg Center for AIDS and Infectious Diseases. The Centre is doing a superb job and nobody should be denied access to it for fear of b

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Convegno a Tropea, “Se non è donna non è democrazia” http://www.pialocatelli.info/convegno-a-tropea-se-non-e-donna-non-e-democrazia/ http://www.pialocatelli.info/convegno-a-tropea-se-non-e-donna-non-e-democrazia/#respond Thu, 21 Sep 2017 09:12:06 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5601 “Non è vero che le donne in politica non fanno la differenza. Lo abbiamo visto in questa legislatura dove con il 31% abbiamo il numero più alto di presenze femminili del Parlamento repubblicano. Questo ha fatto sì che alcuni provvedimenti siano caratterizzati da un’ottica di genere”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo a Tropea al convegno “Se non è donna non è democrazia”, organizzato dall’avvocato Domenico Tomaselli, dal Partito Socialista, dalla Fgs e dall’Associazione italiana giovani avvocati.

Leggi la rassegna stampa

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Parità di genere anche per i vertici del Coni http://www.pialocatelli.info/parita-di-genere-anche-per-i-vertici-del-coni/ http://www.pialocatelli.info/parita-di-genere-anche-per-i-vertici-del-coni/#respond Tue, 19 Sep 2017 13:30:00 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5551 “Questo provvedimento stabilisce la promozione delle pari opportunità per le donne nell’accesso agli organi di direttivi del Coni e delle federazioni olimpiche e paraolimpiche e impone chiaramente che tutti gli statuti vengano adeguati una volta che questo provvedimento sarà legge”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto sul provvedimento  sui limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Coni.

“Il mondo dello sport –ha aggiunto –  il mondo dello sport è da sempre, e lo è tuttora, un mondo di uomini dove le donne vengono sempre sottorappresentate, spesso poco considerate, a volte persino derise. I vertici delle dirigenze sportive sono quasi di esclusivo appannaggio maschile, basti pensare alle 45 presidenze di federazione: 45 uomini su 45 presidenze.  Negli organi decisionali nelle istituzioni sportive prese nel loro insieme, la presenza delle donne è inferiore al 20%, agli ultimi posti in Europa.

Sappiamo bene che il problema della rappresentanza è solo uno dei tanti che devono affrontare le nostre atlete: ce ne sono molti altri a cominciare dalle differenze economiche, dall’accesso alle sponsorizzazioni, dalla mancanza di tutele per la maternità. Ma questo è un primo segnale importante”.

Il testo dell’intervento

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Donne Migranti, dare seguito all’appello di Roma al G7 http://www.pialocatelli.info/donne-migranti-dare-seguito-allappello-di-roma-al-g7/ http://www.pialocatelli.info/donne-migranti-dare-seguito-allappello-di-roma-al-g7/#respond Fri, 04 Aug 2017 11:20:27 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5488 Mozione

Premesso che:

il 4 e 5 maggio 2017 si è svolta a Roma, presso la Camera dei Deputati, la Conferenza internazionale delle e dei parlamentari del G7 e del G20 “The challenges of a world on the move: migration and gender equality, women’s agency and sustainable development”;

alla Conferenza hanno partecipato 89 parlamentari di 57 Paesi, tra cui deputate e senatrici italiane del gruppo di lavoro parlamentare «Salute globale e diritti delle donne». Tra i compiti del gruppo vi è il monitoraggio dell’attuazione degli impegni internazionali assunti dal Governo italiano in materia di salute globale e diritti delle donne. A livello europeo, il gruppo opera in collaborazione con lo European Parliamentary Forum on Population and Development (EPF), a livello nazionale con l’Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo – Onlus (AIDOS) con i quali ha promosso e organizzato l’iniziativa;

la Conferenza internazionale di Roma aveva lo scopo di rappresentare ai Paesi del G7, che si sono riuniti a Taormina il 25 e 26 maggio 2017, e ai Paesi del G20, che si sono riuniti ad Amburgo (Germania) il 7 e 8 luglio 2017, le raccomandazioni e le richieste volte a rinnovare l’impegno per la cooperazione internazionale e la salute globale, tenendo conto degli impegni assunti in precedenza dai governi dei Paesi G7 e G20 sulla gender equality e la salute e i diritti sessuali e riproduttivi, anche alla luce degli Obiettivi di sviluppo sostenibile della nuova Agenda 2030 e delle priorità della Presidenza italiana. Un’attenzione particolare è stata dedicata al fenomeno migratorio in corso e all’importanza di investire sul protagonismo delle donne e delle ragazze per liberarne le potenzialità facendo leva sui loro empowerment e agency;

a conclusione della Conferenza è stato adottato l’Appello di Roma, che contiene pregnanti richieste rivolte ai Governi G7 e G20, consegnato alla Sottosegretaria on. Maria Elena Boschi in rappresentanza della Presidenza italiana del G7;

oltre 250 milioni di persone vivono in Paesi diversi da quelli in cui sono nate, la più grande crisi umanitaria che il mondo abbia visto, con un numero senza precedenti di migranti, di profughi e di sfollati interni. Di queste, 70 milioni sono profughi, la metà dei quali donne e ragazze, soggetti particolarmente vulnerabili quando costretti a spostamenti forzati;

il Governo italiano opera in un quadro di riferimento internazionale in cui sono centrali i diritti delle donne, lo sviluppo sostenibile e le migrazioni: l’Agenda globale 2030 adottata dalle Nazioni Unite nel 2015 che sottolinea il “contributo positivo dei migranti alla crescita inclusiva”, rilevandone il carattere “multidimensionale” e invocando “una migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile e la mobilità delle persone, anche mediante l’attuazione di politiche migratorie pianificate e opportunamente gestite” (target 10.7); il Programma d’azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo del 1994 e la Dichiarazione e Piattaforma d’azione di Pechino del 1995 e successive revisioni; la Strategia globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti (2016-2030); la Convenzione dell’ONU sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei loro familiari; la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW); la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo; il Protocollo contro la tratta di persone, specie donne e bambini; la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1325 su “Donne, Pace e Sicurezza” e gli altri documenti pertinenti in materia; l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici adottato nel 2015 in occasione della COP21, quale impulso decisivo e senza precedenti all’azione nell’ambito delle migrazioni e del clima e  che esorta al rispetto e alla promozione dei diritti dei/delle migranti;

la Presidenza tedesca del G20 ha recentemente adottato il Compact with Africa fondamentale iniziativa della G20 Africa Partnership volta ad incrementare gli investimenti considerati la pre-condizione per una crescita forte, bilanciata e sostenibile;

Impegna il Governo, in occasione dei prossimi appuntamenti internazionali a:

promuovere politiche nazionali e internazionali che considerino la migrazione un vettore fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico nei Paesi di origine e di destinazione e un importante mezzo di sviluppo umano dei e delle migranti e delle loro famiglie facendo leva in particolare sull’empowerment dei e delle giovani.

prevedere misure per un accesso adeguato ai servizi per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi di qualità, culturalmente sensibili e adeguati all’età, alle donne e alle ragazze sfollate particolarmente esposte a gravidanze ad alto rischio e non pianificate, ad aborti spontanei, complicazioni perinatali, aborti e parti non sicuri con conseguenze negative per la salute, a volte fino alla morte; mettere a disposizione informazioni per prevenire infezioni sessualmente trasmissibili quali l’HIV/AIDS e attuare misure per contrastare e eliminare la violenza di genere, incluse le pratiche dannose quali i matrimoni precoci e forzati e la mutilazione/escissione dei genitali femminili;

favorire l’impiego produttivo delle persone nei Paesi di origine e in quelli di accoglienza e un flusso migratorio circolare piuttosto che un’emigrazione a senso unico;

promuovere una politica estera impegnata nella risoluzione di conflitti interni ed esterni spesso  all’origine dei processi migratori;

adottare politiche coerenti finalizzate allo sviluppo nei Paesi di origine, e che allo stesso tempo enfatizzino la corresponsabilità dei Paesi dell’ Unione europea e di quelli che accolgono un numero elevato di migranti;  politiche che tengano conto del contributo della migrazione al tessuto politico, economico, sociale e culturale dei Paesi di origine e di destinazione, così come alla comunità globale, costruendo sistemi migliori tesi a monitorare i benefici della migrazione  allo  sviluppo;

promuovere,  proteggere e rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti e tutte i/le migranti, indipendentemente dal loro status migratorio, soprattutto di donne e bambini, integrando una prospettiva di genere e un approccio fondato sui diritti umani nelle politiche, rafforzando le leggi, le istituzioni e i programmi nazionali allo scopo di prevenire e combattere la violenza di genere e sessuale, in particolare rafforzando la cooperazione per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le vittime, specie donne e ragazze, proteggendole da ogni tipo di violenza sessuale;

facilitare il riconoscimento dei titoli di studio già conseguiti dalle donne migranti e delle precedenti carriere professionali nei Paesi di origine sia per favorire il proseguimento degli studi sia nella fase di ricerca di occupazione nel Paese di destinazione;

promuovere la formazione e forme organizzative delle donne migranti nei Paesi di destinazione e di origine per rafforzare la loro indipendenza economica, mediante, ad esempio, attività tese a incoraggiare una gestione indipendente e informata delle rimesse e dei risparmi;

promuovere la cooperazione e la collaborazione in tutti i settori della migrazione al fine di elaborare politiche e procedure (quali memorandum di intesa sulle lavoratrici migranti, codici etici di reclutamento, ecc.) anche coinvolgendo e sostenendo le reti delle diaspore o incoraggiando il rientro di conoscenze e competenze nei Paesi di origine;

 

riconoscere le organizzazioni e i movimenti delle donne quali attori chiave per promuovere il rispetto dei diritti delle donne e il raggiungimento della giustizia di genere, includendole nei processi di  governance e promuovendo la piena partecipazione della società civile;

 

avviare un sistema permanente di raccolta di informazioni su rifugiati e rifugiate (dati disaggregati per status migratorio, genere ed età) necessario per la definizione e la valutazione delle politiche, per individuare adeguati livelli e strumenti di finanziamento  pubblico internazionali, incluso l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) e catalizzare la mobilitazione di ulteriori risorse provenienti da altre fonti, sia pubbliche sia private;

 

promuovere l’attuazione della G7 Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment adottata nel vertice di Taormina e della gender task force assicurando il carattere di inclusività di quest’ultima; partecipare alla G20 Initiative #eSkills4Girls e alla Women’s Entrepreneurship Facility, attraverso il coinvolgimento di vari attori istituzionali, di enti e associazioni, nonché di soggetti privati, della realtà italiana, che condividano gli obiettivi indicati;

 

destinare risorse finanziarie sia per la cooperazione internazionale sia per le politiche interne volte ad attuare gli impegni contenuti in questa mozione e approvati dalle e dai parlamentari partecipanti alla Conferenza internazionale di Roma del 4 e 5 maggio 2017.

 

 

Pia Elda Locatelli

Sandra Zampa

Vanna Iori

Stella Bianchi

Laura Garavini

Paola Boldrini

Eleonora Cimbro

Gea Schirò

Michela Marzano

Roberta Agostini

 

 

 

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Stalking, question time con il Ministro Orlando http://www.pialocatelli.info/stalking-question-time-con-il-ministro-orlando/ http://www.pialocatelli.info/stalking-question-time-con-il-ministro-orlando/#respond Wed, 05 Jul 2017 14:37:35 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5305 L’interrogazione di Pia Locatelli

Negli ultimi giorni si è parlato molto della riforma del codice penale appena approvata a causa delle possibili conseguenze che avrebbe sul reato di stalking. Alcuni dirigenti dei maggiori sindacati italiani e alcuni avvocati hanno criticato una parte della riforma, che, secondo loro, porta ad un indebolimento del reato; altri non sono d’accordo con questa interpretazione. Il sottosegretario del Ministero della giustizia è intervenuto sul tema, sostenendo che la depenalizzazione dello stalking è una notizia falsa, ma le critiche sono continuate. Anche lei, signor Ministro, ha dichiarato che le preoccupazioni risultano non fondate, ma temiamo che la questione sia più complicata di quanto non appaia. Chiediamo quindi, signor Ministro, quali siano le iniziative urgenti che lei intende assumere per fugare qualsiasi possibilità di equivoco interpretativo nel merito.

La risposta del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando

Nel medesimo senso, con il progetto di riforma del codice antimafia, si era già intervenuti nel 2013 nella prospettiva di affinare ulteriormente il sistema della tutela, introducendo misure di prevenzione quale l’ammonimento finalizzato all’anticipazione della tutela delle donne ad ogni vittima di violenza domestica. E, come dicevo, nel medesimo senso vengono ampliate ora nel codice antimafia le misure di sicurezza personale applicabili ai soggetti indiziati del delitto di atti persecutori; quindi, è del tutto evidente quale sia l’indirizzo e l’orientamento del Governo su questo punto. Si è intervenuti, inoltre, sul versante processuale attraverso l’introduzione di specifici provvedimenti cautelari e l’esclusione, tra l’altro, del reato di atti persecutori dal novero di quelli in relazione ai quali è possibile applicare l’istituto del proscioglimento per particolare tenuità del fatto. A fronte di tali interventi reiterati, che dimostrano l’attenzione prestata al fenomeno, l’introduzione dello strumento previsto dall’articolo 162-ter del codice penale ha un’incidenza applicativa tale da non pregiudicare le esigenze di tutela delle vittime dello stalking. La previsione nel corpo dello stesso articolo 612-bis di specifiche ipotesi di procedibilità d’ufficio e di casi di irrevocabilità della querela già riducono ai soli casi di minore gravità la possibilità di applicare in astratto la causa estintiva del reato di stalking. Il controllo giudiziale su congruità della condotta riparatoria e la necessaria audizione della persona offesa rappresentano, inoltre, ulteriori baluardi contro l’applicazione incongrua dell’istituto. Nel comprendere, tuttavia, l’allarme legittimamente manifestato e al fine di evitare il potenziale consolidarsi di prassi applicative che conducono ad una monetizzazione del reato, siamo aperti a modifiche normative che potranno essere orientate alla previsione di un ampliamento dei casi di procedibilità d’ufficio per il reato di atti persecutori o a definire chiaramente le ipotesi di minore gravità. Gli atti nei quali queste modifiche possono essere introdotte sono molteplici, perché ci sono diversi provvedimenti di contenuto connesso all’attività giudiziaria pendenti al Senato e anche in Commissione, qui, alla Camera.

La replica di Pia Locatelli

Signor Ministro, apprezzo la sua apertura alle modifiche normative. Mi permetto di farle una raccomandazione: vede, questo allarme è stato, come posso dire, lanciato da persone che da una vita si occupano di questi temi, e, addirittura, è stato quantificato il problema. Si pensa che in almeno il 50 o 60 per cento dei casi questa sanzione riparatoria sarà applicabile. Non sto a raccontare tutto, perché lo sa benissimo che la irrevocabilità della querela è per i casi gravi di reato di stalking, ma noi abbiamo un problema sempre, ma in particolare in questo momento. Il rischio è che si lanci questo messaggio pericoloso: il reato di stalking non è poi così grave, tant’è che lo abbiamo indebolito con questa riforma del codice penale.

Il problema è: cosa legge una donna? Che, se la querela è ritirata, lo stalker se la caverà con poco, e il problema è che, dopo qualche giorno, dopo qualche mese, forse dopo qualche anno, riprenderà la sua attività, riprenderà i suoi atti persecutori. Questo è l’allarme che noi abbiamo lanciato, e quindi, mentre apprezziamo questa sua apertura alle riforme, e sono sicurissima che le giuriste si metteranno a disposizione per aiutare a cambiare questo testo, noi insistiamo sulla prevenzione. Ci permettiamo di darle un suggerimento per la prevenzione di atti persecutori, per la non recidiva: l’uso di braccialetti elettronici e di GPS.

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Stalking, rivedere il ddl penale per evitare equivoci http://www.pialocatelli.info/stalking-il-reato-non-puo-essere-estinto-con-una-multa/ http://www.pialocatelli.info/stalking-il-reato-non-puo-essere-estinto-con-una-multa/#respond Wed, 05 Jul 2017 13:46:24 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5300 “Non dobbiamo far passare il messaggio che il il reato di stalking non sia poi così grave, e questo è quanto potrebbe avvenire con la nuova riforma penale che prevede nei casi di revocabilità della querela l’estinzione del reato per sanzione riparatoria” Lo ha detto Pia Locatelli nel corso del question time con il Ministro della Giustizia Orlando.

“Per evitare la prassi della ‘monetizzazione del reato’, siamo aperti a modifiche normative” sulla riforma del codice penale ha risposto Orlando . “Sono ovviamente aperto a confronti- ribadisce Orlando- ma credo si debba sottrarre questi reati alla possibilità ci sia pressione sulla donna, affinché questa rimetta la propria azione e la propria domanda di giustizia”.

L’interrogazione di Pia Locatelli, la risposta del ministro Orlando e la replica

Il testo del question time

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