lunedì 9 Maggio 2016

Unioni civili, un primo passo ora eliminare le discriminazioni


“Ci sono alcuni aspetti del testo  sulle Unioni civili che ci arriva dal Senato che vanno apprezzati, ma va apprezzato soprattutto il fatto che, finalmente, si conclude un iter legislativo. Un passo avanti certo, ma ve ne sono molti da compiere”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo nel dibattito generale sul disegno di legge sulle Unioni civili.

“In primis: io credo che non possiamo non essere tutti d’accordo, almeno noi che abbiamo una cultura europea, che le persone non possono essere discriminate sulla base del loro orientamento sessuale Ad esempio è stato cancellato il riferimento alle famiglie, vi è solo al comma 11,  perché le persone con identità e orientamento sessuale “diverso”, non hanno diritto a chiamarsi famiglia. Non va bene.

Un altro indice di questa considerazione di inferiorità nei confronti delle coppie omo è la cancellazione dell’obbligo di fedeltà. Ho dapprima pensato che l’introduzione di questo articolo fosse una sorta di sberleffo, invece è qualcosa di più profondo, la manifestazione di un atteggiamento discriminatorio che sottolinea che l’amore tra persone dello stesso sesso non ha la stessa profondità che c’è o può esserci tra persone di sesso diverso.

Ed infine lo stralcio della stepchild adoption. E’ stato detto che si stralcia questo articolo perché il tema dell’adozione andrà affrontato nella sua complessità per regolare la materia in modo organico. Mi auguro sia così. Ma facciamolo, facciamolo presto perché se davvero ci sta a cuore l’interesse dei e delle minori, non possiamo non pensare che se questi minori dovessero perdere il genitore biologico, con questa legislazione perderebbero non uno ma entrambe le persone con le quali vivono e dalle quali sono amate. E questo è in contraddizione con l’interesse del minore che sbandieriamo”.

Il testo dell’intervento




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