giovedì 20 Novembre 2014

Sentinelle in piedi, contromanifestazione di Giampietro Bellotti


Atto Camera

 

Interrogazione a risposta scritta 4-06943

presentato da

LOCATELLI Pia Elda

testo di

Giovedì 20 novembre 2014, seduta n. 335

  LOCATELLI. — Al Ministro dell’interno . — Per sapere – premesso che:

i membri dell’associazione «Sentinelle in Piedi» periodicamente organizzano in varie città italiane manifestazioni che consistono nel restare immobili in una piazza per alcune ore tenendo un libro in mano. È la modalità scelta per esprimere il proprio dissenso all’approvazione di norme volte a contrastare attività discriminatorie nei confronti delle persone omosessuali;

nel corso della manifestazione organizzata il 5 ottobre 2014 in piazza Sant’Anna a Bergamo, il signor Giampietro Belotti, volendo rappresentare la sua non condivisione di tale iniziativa, ha inscenato una performance artistico-satirica che è consistita nel restare in piedi nella stessa piazza occupata dalle «Sentinelle in Piedi» tenendo fra le mani una copia del Mein Kampf e indossando la divisa da «nazista dell’Illinois», tratta dal famoso film The Blues Brothers, con l’aggiunta del simbolo usato da Chaplin nel film Il grande dittatore;

per evitare dubbi interpretativi, il significato dell’happening era esplicitato in un cartello che Giampietro Belotti ha posto avanti a sé sul quale era riportata la scritta «I nazisti dell’Illinois stanno con le Sentinelle», rimarcando così il riferimento cinematografico;

nonostante la palese irrilevanza ai fini dell’ordine pubblico di questa contro-manifestazione individuale, agenti della Digos della questura di Bergamo hanno chiesto di esibire i documenti al signor Belotti e, nonostante la sua totale collaborazione, l’hanno accompagnato presso la questura di Bergamo per procedere alla sua identificazione, fra le proteste di alcuni astanti che hanno offerto agli agenti l’esibizione anche dei propri documenti;

Giampietro Belotti, privato del telefono cellulare e dei documenti, impedito di contattare i propri familiari in questura è stato interrogato circa l’appartenenza a partiti politici, procedendo poi alla raccolta delle impronte dattiloscopiche e allo scatto di foto segnaletiche;

ad oggi, nonostante notizie di stampa in senso contrario, non risulta che sull’accaduto sia stato trasmesso alcun rapporto dalla questura alla procura della Repubblica di Bergamo, infatti il nome di Belotti non risulta inserito nel registro 335 Cpp e neppure a modello 45 ovvero quello dei fatti non costituenti reato;

la possibilità di identificazione in capo alla polizia giudiziaria, ai sensi dell’articolo 349 Cpp, è subordinata al rifiuto di collaborare da parte dell’identificando o nel caso in cui vi siano dubbi di falsità del documento esibito;

deve, in ogni caso, essere fornita immediata notizia dell’accompagnamento al pubblico ministero di turno –:

se il Ministro non ritenga necessario verificare se siano corrette le modalità utilizzate dagli agenti della Digos per l’identificazione del signor Giampietro Belotti e quali iniziative intenda assumere nei confronti degli autori dell’eventuale abuso. (4-06943)