venerdì 4 Novembre 2016

Salute, in Italia un diritto riconosciuto a tutti i migranti


“Sono orgogliosa di quello che il mio Paese fa per assicurare la salute ai migranti, a tutti. Lo sono anche per avere definito il modello di accoglienza SPRAR, acronimo che sta per Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, una rete di centri di “seconda accoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale, per la loro integrazione sociale ed economica, che sono cosa diversa da altri centri destinati ad un’assistenza immediata delle persone che arrivano sul territorio italiano”. Lo ha detto Pia Locatelli nella  relazione “The role of Parliament in addressing wmen’s, children’s and adolescents’ health needs of migrants”, svolta nel corso della Conferenza internazionale sulla salute materna e dei bambini, organizzata a Firenze dall’Organizzazione Mondiale della Sanità .

“Più di 11.000 persone – ha ricordato Pia Locatelli –  al sono arrivate via mare lo scorso anno: tutte hanno avuto assistenza sanitaria prima ancora di essere identificate”. “Anche i migranti irregolari  – ha aggiunto –  pur non potendosi iscrivere al Servizio Sanitario Nazionale, hanno accesso alle cure “urgenti o comunque essenziali”. In particolare agli stranieri privi di permesso di soggiorno, vanno in ogni caso garantite le cure essenziali atte ad assicurare il ciclo terapeutico e riabilitativo completo alla possibile guarigione, compresi anche eventuali trapianti. I migranti ‘irregolari’, dunque, possono andare al Pronto Soccorso per “cure urgenti”. Ma usufruiscono anche delle terapie “essenziali”: dai servizi di prevenzione alle vaccinazioni, dall’assistenza alle donne in gravidanza alle terapie continuative, dai ricoveri ospedalieri alla chirurgia”.

 

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