mercoledì 9 Aprile 2014

Rappresentanza di genere alle elezioni europee


 Norme per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, in materia di garanzie per la rappresentanza di genere, e relative disposizioni transitorie inerenti alle elezioni da svolgere nell’anno 2014  

 

Dichiarazione di voto

 

Signor Presidente, questo progetto di legge, che riguarda le garanzie per la rappresentanza di genere nelle elezioni europee, così come arriva dal Senato, non ci piace, perché tradisce le intenzioni originarie delle senatrici che lo hanno presentato.

Non è un buon testo per la democrazia paritaria se ci riferiamo alle elezioni del mese prossimo. È invece abbastanza buono se pensiamo a quelle del 2019. Ci hanno detto che era troppo tardi per applicare le stesse misure previste per il 2019 alle elezioni del maggio prossimo. Mi sento di dire che questa è una scusa, una scusa bella e buona. Il ritornello «no alle norme per la democrazia paritaria per non sfasciare l’accordo» ha lasciato il posto a quello che recita: «buona idea ma non si cambiano le regole a gioco iniziato». Eppure anche i tedeschi hanno legiferato a comizi aperti. Ogni volta una ragione nuova o, meglio, una scusa nuova per non promuovere la parità di genere.

Ci si dice che alle elezioni europee del 2019, però, entrambi i generi avranno le stesse garanzie. Questo è vero, in parte. È vero che è prevista la cancellazione della seconda e terza preferenza se i due generi non sono indicati tra le tre espresse, ma chi indica le tre preferenze ? Meglio sarebbe stato prevederne due. È vero che le candidature saranno cinquanta e cinquanta, ma l’alternanza di genere vale solo per i primi due nomi in lista e, quindi, experientia docet, le candidature femminili si ritroveranno in molti casi nella parte

bassa delle liste con scarsa visibilità e conseguente scarsa probabilità di essere indicate, per le candidate.

Nonostante queste criticità, sentiamo il dovere di rispettare il lavoro svolto dalle senatrici, che ha portato ad un risultato discreto, anche se spostato in là nel tempo. Non solo: le colleghe del Senato ci hanno chiesto di votare a favore del loro testo sostenendo che è più difficile cambiare in peggio una buona, io direi discreta, legge che avviarne una buona. Forse hanno ragione. Ci auguriamo che abbiano ragione ed è per questo che il gruppo socialista voterà a favore di questo testo.