mercoledì 4 Dicembre 2013

Proroga delle missioni internazionali


Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione

 

Questo voto chiude l’ultimo trimestre del 2013 delle missioni internazionali, noi socialisti voteremo a favore di questo disegno di legge di conversione con alcune raccomandazioni.

La prima, le missioni sono una voce importante della nostra politica estera, sono la nostra proiezione internazionale e sono fatte di presenze militari e di cooperazione civile. Noi chiediamo che il mix sia ribilanciato a favore della cooperazione civile.

La seconda, il Viceministro Pistelli giustamente sostiene che nei diversi Paesi la politica estera viene intesa come politica su cui maggioranza e minoranza tendono a convergere perché si tratta dell’immagine e dell’azione del proprio Paese agli occhi del resto del mondo. Le nostre missioni sono molto diverse fra di loro, alcune con forte impegno per il capacity building, come nei Balcani, altre per il peace enforcing, in Libano, e poi c’è l’Afghanistan, Paese controverso. Allora, se davvero crediamo all’opportunità di questa convergenza in politica estera, perché non prevedere che in futuro i gruppi parlamentari si possano esprimere in modo differenziato sulle singole missioni ? Credo che avremmo il voto favorevole di gran parte – se non di tutto – il Parlamento su quasi tutte le missioni.

Terza raccomandazione, ovvia anche se temo vana, chiediamo di aumentare il budget per la politica estera, ridicolo se comparato a Paesi di grandezza analoga alla nostra. Scenderemo anche quest’anno dallo 0,35 allo 0,31 del bilancio dello Stato per il 2014; ripensiamoci.

Infine, in Commissione affari esteri abbiamo incontrato alcune rappresentanti dell’ONG – concludo in venti secondi – che ci hanno illustrato il ruolo che le donne possono svolgere nei processi di pace. Giovedì scorso qui alla Camera si è tenuto un seminario con le donne afghane e naturalmente si è parlato della Risoluzione n. 1.325 su donne, pace e sicurezza e del contributo femminile a questo. Le potenzialità della n. 1.325 sono immense, non solo con riferimento alle donne, ma per l’ispirazione politica e per le strategie di intervento che indicano come gestire i conflitti ed il post-conflitto in maniera trasformativa per uomini e donne.

Con questa nuova e diversa impostazione, noi socialisti riteniamo che si possa continuare la nostra presenza in Afghanistan