mercoledì 2 Agosto 2017

Partecipazione dell’Italia alla missione in Libia


Discussione generale

 

In molte occasioni durante questa legislatura noi socialisti abbiamo sostenuto che sulla politica estera maggioranza e minoranza dovrebbero fare uno sforzo per convergere perché si tratta dell’immagine del Paese agli occhi del resto del mondo, soprattutto non dovrebbe essere usata per questioni interne.

Credevo fosse un vizio tutto italiano, invece si è rivelato un vizio anche di altri Paesi. I colpi di scena di un rinnovato impegno in Libia dei nostri vicini d’oltralpe, non aiutano certamente la soluzione della questione libica.

Sulla Libia abbiamo avuto una politica coerente perché le nostre azioni sono orientate da due obiettivi: la stabilizzazione della Libia e il mantenimento della sua unità: siamo stati il primo Paese a riaprire l’ambasciata a Tripoli, abbiamo riconosciuto il governo di Sarraj, dando attuazione alla risoluzione ONU 2259 del 2015, approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza. Altri, membri permanenti dello stesso, hanno giocato su più tavoli. Abbiamo sostenuto molti cessate il fuoco nel sud del Paese, l’ospedale civile di Misurata cura feriti delle diverse parti evidenziando il carattere squisitamente umanitario di quell’iniziativa; abbiamo dialogato con le tribù del Fezzan che controllano i confini con Niger, Ciad, Algeria…..

Siamo il Paese che meglio conosce la complessità etnica e la dimensione tribale della Libia

La Ue ci ha riconosciuto il ruolo di capofila in Libia per la questione libica e in particolare per i flussi migratori.

Potevamo rispondere negativamente alla richiesta del governo libico di sostegno alla guardia costiera per le attività di controllo dell’immigrazione e di contrasto del traffico di esseri umani? Non credo proprio. Ma non sarà compito facile.

Dichiarazione di voto

Rispondendo positivamente alla richiesta del primo ministro libico Serraj a nome Consiglio Presidenziale, ci assumiamo un compito doveroso ma molto difficile. Doveroso perché siamo stati riconosciuti dall’Unione europea capofila per la questione libica, difficile perché al di là del supporto alla guardia costiera libica, il tema dei migranti resta tutto nella sua complessità e dimensione: i migranti che riceviamo arrivano per il 95% dalla Libia pur essendo per la quasi totalità non libici.

In Libia sinora abbiamo svolto azioni di assistenza, ora la richiesta è più delicata: ci chiedono di sostenere la “crescita della loro capacità” oltre che nelle azioni di salvataggio, anche in quelle di contrasto dei trafficanti.

E’ stato detto ieri che si tratta soprattutto di questione di sicurezza! Non credo perché

se i trafficanti di esseri umani vanno fermati, i flussi dei migranti continueranno a dover essere gestiti essendo esclusa la possibilità di blocchi navali, come ha affermato ieri la ministra Pinotti.

Rimane dunque aperto il tema del trattamento dei migranti che verranno riportati in territorio libico. Dopo aver salvato molte vite in mare non possiamo intervenire solo nel contrasto ai trafficanti e disinteressarci di quello che succederà ai e alle migranti riportati in territorio libico.

Da qui la nostra proposta di introdurre nel provvedimento che andremo a votare la garanzia di un’assistenza particolare ai soggetti più vulnerabili, in particolare minori non accompagnati/e, donne e ragazze spesso vittime di violenza e di tratta a fine di sfruttamento sessuale e il rispetto del diritto d’asilo dei e delle migranti in territorio libico, in un quadro di protezione dei diritti umani per tutti e tutte. I socialisti voteranno a favore.