giovedì 10 Aprile 2014

“One of us”


Atto Camera

 

Interrogazione a risposta scritta 4-04455

presentato da

LOCATELLI Pia Elda

testo di

Giovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209

  LOCATELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:

il 10 aprile 2014 al Parlamento europeo si svolge un’audizione sull’iniziativa «One of Us», l’European Citizens’ Initiative che ha l’obiettivo di modificare una serie di norme dell’Unione europea per garantire che nessun fondo dell’Unione venga destinato ad attività che distruggono embrioni umani o che presuppongono tale distruzione e, quindi, alla ricerca che utilizza embrioni umani o cellule staminali embrionali umane;

al tempo stesso l’iniziativa si propone di modificare le norme che destinano risorse all’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) rivolto alla salute materna per il raggiungimento dell’obiettivo 5 di sviluppo del millennio (OSM) perché, secondo i promotori, i fondi stanziati per questo scopo potrebbe essere utilizzati per finanziare anche indirettamente l’aborto;

coloro che la sostengono paiono non considerare la gravità delle conseguenze che questa iniziativa comporta. Sarebbero limitati, infatti:

la possibilità per le istituzioni europee di aderire ad accordi e/o iniziative internazionali relativi alla salute materna, come il piano sulla salute materna e infantile «Every Women, Every Child» del segretario generale delle Nazioni Unite del 2010;

gli impegni finanziari assunti a Muskoka al G8 del 2010 per promuovere la salute materna e infantile;

le recenti Agreed Conclusion adottate in occasione della 58a Commission on the Status of Women (marzo 2014) che hanno riaffermato la validità del programma d’azione del Cairo (1994) e della piattaforma di azione di Pechino (1995), richiedendo investimenti «per un’assistenza sanitaria completa e di qualità per la salute sessuale e riproduttiva», tra cui la contraccezione d’emergenza, l’informazione e l’educazione, l’aborto sicuro, là dove è consentito dalla legge, la prevenzione e il trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili, compreso l’Hiv, e lo sviluppo di programmi di educazione sessuale per i/le giovani;

inoltre, le conclusioni richiamano al riconoscimento del diritto delle donne di «decidere liberamente e responsabilmente sulle questioni relative alla loro sessualità libere da coercizione, discriminazione e violenza»;

l’iniziativa «One of Us» comporterebbe un taglio di circa 120 milioni di dollari annui di aiuto pubblico allo sviluppo europeo destinato alla salute materna negando così alle donne dei Paesi in via di sviluppo i servizi per la salute riproduttiva e provocando di conseguenza la morte di circa 800 donne ogni giorno;

il finanziamento europeo alla salute materna trova la sua base legale e politica in una serie di documenti dell’Unione europea:

l’articolo 208 del trattato di Lisbona in materia di cooperazione allo sviluppo dice che «gli Stati membri devono rispettare gli impegni e tener conto degli obiettivi approvati nell’ambito delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni internazionali»;

successivamente, nel 2005, con l’European Consensus Development, i presidenti della Commissione, del Parlamento e del Consiglio hanno definito i princìpi comuni che regolano la politica di sviluppo dell’Unione europea e degli Stati membri, tra cui il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio sottoscritti dagli Stati aderenti alle Nazioni Unite;

più recentemente, le conclusioni del Consiglio dell’Unione europea nella «Overarching Post 2015 Agenda» stabiliscono che l’Unione europea si impegna a promuovere, proteggere e attuare tutti i diritti umani e ad attuare, in modo completo ed efficace, la piattaforma d’azione di Pechino, il programma di azione della conferenza su popolazione e sviluppo del Cairo e i documenti prodotti nelle conferenze di revisione che ne sono seguite –:

quale sia l’orientamento del Governo sul contenuto di questa iniziativa in ordine alle eventuali conseguenze della stessa sulle politiche europee ed italiane in tema di sanità pubblica, ricerca e aiuto allo sviluppo. (4-04455)