martedì 18 Luglio 2017

Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento di matrice jihadista


Dochiarazione di voto

Nel gennaio dello scorso anno si è svolto alla Camera un incontro, organizzato dall’Intergruppo donne, diritti e pari opportunità dal titolo “Le donne contro Daesh – Il contrasto al radicalismo e al fondamentalismo”. In quell’occasione, molte colleghe lo ricorderanno, sono intervenute le madri di due giovani “occidentali” che hanno perso la vita dopo essere stati reclutati per combattere con Daesh. Queste donne ci hanno raccontato come i loro figli, nati e cresciuti in occidente, in brevissimo tempo, sono stati radicalizzati e arruolati nelle file dell’ISIS. Tra le cause principali da loro indicate: la mancanza di un lavoro, il disagio sociale, l’assenza di prospettive per il loro futuro….

Da quelle testimonianze e dagli interventi delle esperte e degli esperti abbiamo appreso che il problema esiste anche nel nostro Paese. Da qui la necessità di svolgere azioni informative e preventive soprattutto nelle scuole e l’utilità di essere in collegamento con gli altri parlamenti europei”

Questa proposta di legge è volta proprio alla prevenzione, a quanto ci hanno detto quelle madri sui segnali da “captare” prima che divenga troppo tardi e prevede misure e programmi per prevenire fenomeni di adesione alla radicalizzazione; ma vuole  anche agire sul recupero in termini di integrazione sociale, culturale, lavorativa, di soggetti disponibili a interrompere un percorso di annichilimento. Il tutto nel rispetto dei diritti, a cominciare dalla professione di fede, e delle libertà individuali e garantendo la sicurezza dei cittadini. Coniugare diritti e doveri in questo campo non è cosa facile, per questo serve il supporto di soggetti diversi a cominciare dalle famiglie, dalle scuole e dal web.