mercoledì 12 Ottobre 2016

Migration compact, fondi a chi aiuta non a chi reprime


“Il  Migration Compact, il  progetto italiano che propone aiuti allo sviluppo per sradicare le cause all’origine dell’immigrazione coinvolgendo tutta la UE in un’azione comune, è uscito notevolmente modificata dal passaggio europeo con il rischio che a imporsi sarà di nuovo quella che da qualcuno è stata definita la logica poliziesca turca. Premi  ai Paesi che bloccano i migranti al di là delle ragioni che spingono le persone a migrare, al di là delle ragioni e delle sorti di queste persone che vengono spesso da Paesi dove l’interlocuzione europea è con i dittatori che ben conosciamo”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto sulle risoluzioni in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre 2016. Il voto è stato preceduto dalle comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi alle quali è seguito un dibattito, nel corso del quale la deputata socialista ha sottolineato il mancato ricollocamento dei profughi da parte dell’Unione europea.

“L’accordo del settembre 2015 in tema di migrazioni prevedeva la ricollocazione di 40.000 migranti entro un anno e poi di altri 120.000. Delle prime 40.000 ricollocazioni 24 dovevano riguardare il nostro Paese; dopo un anno sono stati ricollocati poco più di ottocento migranti. È chiaro che questa situazione non può andare avanti: c’è un’Europa che continua a chiederci di rispettare impegni di contenimento del deficit, che ci controlla i conti e resiste alle nostre richieste di maggiore flessibilità, del resto previste dal Patto di stabilità e di crescita – ma di questo secondo aspetto sembra non ci sia grande attenzione – e poi c’è la stessa Europa che in materia di immigrazione è quasi totalmente inadempiente”.

Il testo degli interventi

 




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