mercoledì 17 Giugno 2015

Migranti, sulla gestione della crisi nessun rimprovero all’Italia


17 giugno 2015 Relazione, ai sensi dell’articolo 37 della legge 30 luglio 2002, n. 189, sulle azioni adottate per la gestione dei flussi migratori e sull’impiego di lavoratori immigrati in Italia, nel periodo ottobre 2013-aprile 2015, approvata dal Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

 

Nella gestione di questa crisi umanitaria, il Governo, il Parlamento, l’Italia tutta non hanno nulla da rimproverarsi.

Al di là delle dichiarazioni e delle speculazioni di alcune forze politiche impegnate ad aizzare il malcontento della popolazione per raccogliere voti e consensi, alla prova dei fatti gli italiani hanno fatto prevalere sentimenti di solidarietà e disponibilità all’accoglienza nei confronti dei migranti, uomini e donne. Lo hanno fatto a Lampedusa nella prima accoglienza dei profughi, nelle stazioni di Roma e Milano, al confine di Ventimiglia, Bolzano e in Friuli. Dal sud al nord del Paese nessuno si è tirato indietro e nessuno ha avuto atteggiamenti di chiusura e di intolleranza.

Abbiamo fatto la nostra parte con Mare Nostrum, missione della quale dobbiamo andare fieri, che ha permesso di salvare 100 mila vite, con un costo di meno di 2 euro al giorno per ogni italiano; operazione chiusa troppo presto, nel tentativo di coinvolgere maggiormente l’Europa. Abbiamo approvato mozioni e risoluzioni per chiedere la revisione del regolamento di Dublino per facilitare la mobilità dei rifugiati, affinché possano stabilirsi anche in Paesi dell’Unione europea diversi da quelli in cui hanno effettuato la procedura di asilo, per ragioni familiari, umanitarie e di opportunità economica. Abbiamo avviato una Commissione di inchiesta sullo stato dei CIE e dei CARA per mettere fine alle vergognose condizioni di alcuni centri di accoglienza e trovare soluzioni diverse.

Anche oggi ci troviamo a votare la relazione del Comitato Schengen ed una risoluzione largamente condivisa, per la quale ringrazio la collega Ravetto a nome della componente socialista.

La risoluzione è volta ad impegnare il Governo a valorizzare appieno, per quanto di sua competenza, quanto previsto dall’articolo 17 del regolamento di Dublino III, promuovendo un sistema di asilo europeo che consenta un’equa ripartizione degli oneri fra Stati membri di primo ingresso e gli altri.

Noi socialisti pensiamo che su questo si giochi la tenuta ed il futuro dell’Europa, la stessa che, trent’anni fa, ebbe il coraggio, con il Trattato di Schengen, di abbattere le frontiere interne; l’Europa, che oggi rischia di naufragare assieme ai barconi dei disperati e alle speranze di milioni di convinti europeisti