venerdì 20 Febbraio 2015

Istituzione della Giornata nazionale per la libertà di ricerca scientifica


PROPOSTA DI LEGGE

d’iniziativa dei deputati

PASTORELLI, DI LELLO, LOCATELLI, FAVA, CATALANO, PISICCHIO, NESI, TACCONI, LABRIOLA, FURNARI, CURRÓ, PASTORINO, PINNA, RAGOSTA, OLIVERIO, SBROLLINI, ROMANINI, LA MARCA, MOLEA, SEGONI

Istituzione della Giornata nazionale per la libertà di ricerca scientifica

Presentata il 20 febbraio 2015

 

Onorevoli Colleghi! Assistiamo a una crescente e irrazionale ondata antiscientifica che influenza, molto più che in passato, le scelte di politica della scienza. Un’influenza – questa è la novità – che si manifesta anche sotto un’apparente partecipazione democratica. Difendere la libertà di ricerca scientifica, promuovendo in particolare l’educazione e la cultura scientifiche, oggi più che mai significa difendere la democrazia, laddove manca o si sta indebolendo.

È indispensabile operare per il rafforzamento di una percezione pubblica del ruolo che la cultura scientifica ha svolto in passato e che può svolgere nello sviluppo civile, economico e culturale della società.

È dunque il ruolo sociale della scienza l’orizzonte verso cui la comunità degli scienziati dovrebbe orientare il dibattito politico-culturale.

È la libertà di ricerca scientifica la fonte primaria del sapere, della conoscenza, della cultura e della concezione laica dello Stato.

Promuovere la libera ricerca scientifica non vuol dire negare l’esistenza di problemi e di questioni ancora aperti nell’uso della scienza e di come essa possa essere usata nell’ambito della società. Tuttavia, se si riesce a fare una sana distinzione tra scienza e tecnologia, si riesce anche a comprendere che la ricerca della conoscenza non può che migliorare la comprensione dei suoi limiti e della possibilità di applicazione delle conoscenze stesse.

La libertà di ricerca scientifica è nel nostro Paese oggetto di un’espressa previsione costituzionale: l’articolo 33 della Costituzione stabilisce infatti che «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». La Costituzione impegna anche lo Stato a promuovere e a sostenere la libertà di ricerca, infatti l’articolo 9 prevede che: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica».

Il 20 febbraio 2006, Luca Coscioni è morto perché stroncato dalla sclerosi laterale amiotrofica. La sua battaglia per la libertà di ricerca scientifica aveva raccolto negli anni l’adesione di cento premi Nobel, oltre a quella di tanti malati e disabili, di personalità del mondo della scienza e della medicina, della cultura e della politica. Di Luca Coscioni scrisse José Saramago: «(…) ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza». Soltanto con la sua morte, la storia della vita e della lotta di Luca Coscioni è stata conosciuta dall’opinione pubblica italiana, riconosciuta da moltissimi e salutata dalle massime cariche istituzionali e politiche del Paese.

Il solo obiettivo di difendere la libertà di ricerca sarebbe tuttavia limitato e limitante: la scienza sta attraversando un momento di crisi nei rapporti con la società a causa di una percezione distorta che confonde le dimensioni conoscitive e le valutazioni tecniche dei rischi con le questioni etiche ed economico-politiche.

L’istituzione della Giornata nazionale per la libertà di ricerca scientifica vuole essere l’occasione per lanciare, pensare, riflettere e ragionare anche a livello di azione politica come porre la scienza al centro delle dinamiche culturali, civili ed economiche della società; come nuova modalità per affrontare, nel dibattito politico, il problema del valore della ricerca e della cultura scientifiche, quale strumento per promuovere la democrazia e le libertà individuali; perché la scienza, la conoscenza scientifica e l’innovazione tecnologica possono e devono svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo della democrazia anche in Paesi dove essa non si è ancora sviluppata. Un’iniziativa anche in ricordo del premio Nobel Renato Dulbecco, scomparso il 20 febbraio 2012 che è sempre stato al fianco della lotta per la libertà di ricerca e coautore di un rapporto redatto da una commissione di studio nel quale si individua nella ricerca sulle cellule staminali una speranza per la cura di malattie che colpiscono milioni di persone e che sono oggi inguaribili.

 

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

  1. La Repubblica riconosce il 20 febbraio come Giornata nazionale per la libertà di ricerca scientifica, quale momento di riflessione per la lotta contro ogni forma di proibizionismo che può impedire la conoscenza e lo sviluppo del sapere.
  2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 del presente articolo non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.

Art. 2.

  1. In occasione della Giornata nazionale di cui all’articolo 1 sono organizzate, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza che la ricerca scientifica libera riveste ai fini dello sviluppo del Paese e dei diritti di ogni individuo. In particolare le regioni, le province e i comuni promuovono, nell’ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, tali iniziative, anche in coordinamento con le associazioni e con gli organismi operanti nel settore e, in particolare, nelle scuole di ogni ordine e grado.