mercoledì 23 Settembre 2015

Interpellanza su profughi Parco dei Colli


23 settembre 2015 Iniziative volte ad assicurare politiche migratorie compatibili con il diritto internazionale e con gli impegni assunti a livello europeo in tema di accoglienza di profughi e richiedenti asilo n. 3-01713 Locatelli (Risposta immediata)

 

Grazie, signor Presidente. Nella mia provincia e nella mia regione, come in tutte le altre italiane, stanno arrivando i profughi e si stanno attivando azioni di accoglienza. L’assemblea dei sindaci del consorzio del Parco dei Colli ha messo a disposizione una struttura del parco, altri albergatori hanno messo a disposizione le loro strutture alberghiere, ma c’è stata la reazione di alcune figure istituzionali leghiste. Alcuni sindaci hanno minacciato di non pagare le quote del Parco; l’assessora regionale ha detto che taglierà i trasferimenti al Parco stesso e la recente legge regionale appena approvata contiene una frase che dice: non si darà sostegno alle strutture alberghiere il cui fatturato, negli ultimi tre anni, non sia stato integralmente legato ad attività turistica. Chiare misure, assolutamente chiare misure di rappresaglia (Applausi polemici del deputato Caparini).

La motivazione addotta dall’assessora: l’accoglienza non può e non vuole essere favorita in alcun modo in regione Lombardia. Allora chiedo al Governo, di cui condivido la linea su queste tematiche, quali iniziative intenda assumere perché non si disfi in Lombardia quello che giustamente fa il Governo in raccordo con le giuste decisioni europee che abbiamo contribuito a definire e il diritto internazionale.

 

Risposta Governo

 

ANGELINO ALFANO, Ministro dell’interno. Signor Presidente, innanzitutto informo che già da qualche giorno, esattamente dal 9 settembre scorso, la struttura di Ca’ Matta non è più destinata all’accoglienza dei migranti, e certo non per una protesta locale, quanto in ragione della stessa finalità d’uso della struttura, che è impiegata per periodi limitatissimi e come provvisorio punto d’appoggio in attesa di reperire migliori e più funzionali soluzioni alloggiative.

Ciò premesso, va ricordato come il nostro Governo sia il Governo che sta organizzando un sistema strutturato di accoglienza dei migranti, e che è riuscito ad ottenere a livello europeo che coloro i quali non sono richiedenti asilo, non sono profughi, devono essere rimpatriati con una soluzione di livello europeo. Con riferimento alla strategia del Governo, noi abbiamo tentato in tutti i modi anche una moral suasion attraverso i prefetti, un coinvolgimento delle amministrazioni locali, e tante amministrazioni stanno collaborando. Riscontro che, dove non collaborano le amministrazioni locali, le cose si complicano per i cittadini: non si complicano per i migranti, si complicano per i cittadini che hanno sicuramente un impatto peggiore, perché l’accoglienza poi diventa inevitabilmente peggiore, perché siamo chiamati a decidere noi, senza un coinvolgimento cooperativo degli enti locali, delle amministrazioni locali. Fortunatamente si tratta di eccezioni.

Il prefetto, anche in riferimento a Ca’ Matta, ha svolto nel 2014 una proficua attività di mediazione e di contenimento della protesta, quando il centro ospitò per soli dieci giorni, in attesa che si realizzassero le condizioni per una diversa sistemazione, un gruppo di richiedenti protezione internazionale composto da soli 25 migranti. In quell’occasione vi furono proteste vibranti, che culminarono anche nel dar fuoco alla bandiera europea, e nel 2015 è stato necessario fare ricorso per un periodo esiguo, dal 16 agosto all’8 settembre, a quella struttura, senza che in questo caso si siano registrati episodi di malcontento paragonabili a quelli passati. Non si hanno nemmeno ufficiali conferme riguardo alla circostanza che due amministrazioni comunali avrebbero interrotto il pagamento delle quote all’ente consortile di gestione del parco.

Altrettanto si può dire per quello che riguarda il taglio dei contributi regionali, che pure è stato oggetto di dichiarazioni alla stampa. In ogni caso si tratta di posizioni che non potrebbero mai compromettere la compatibilità delle politiche di accoglienza perseguite nel nostro Paese, e in particolare gli impegni assunti a livello europeo su questa materia.

Relativamente invece alla legislazione regionale, è del tutto ovvio che se ne valuterà nel massimo rispetto dell’autonomia regionale lombarda, dal punto di vista legislativo, la compatibilità con la nostra Costituzione, e che noi siamo molto attenti all’uso delle nostre prerogative, riservate dall’articolo 127 della Costituzione quando si tratta di valutare i profili di legittimità delle leggi regionali.

 

Replica

 

Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio perché la sua risposta è stata davvero puntuale: è chiarissimo che la Ca’ Matta era usata come struttura transitoria, chiarissimo che i sindaci minacciano, che a volte si servono delle minacce come misura di propaganda, e poi magari non attuano. Il problema è che ci sono messaggi forti da una parte, ma sono messaggi che si riferiscono ad una piccola minoranza della realtà, ad esempio di Bergamo, che io conosco, dove non più tardi di una settimana fa una partecipatissima manifestazione ha avuto luogo a sostegno di un’accoglienza integrata: rigorosa, anche, perché chi non ha diritto di restare è giusto che venga «spedito».

Il problema sono i messaggi forti, come quello che ci ha trasmesso proprio ieri il nostro Presidente Mattarella dalla riunione del vertice informale dei dieci Capi di Stato in Turingia. Bisogna lanciare messaggi forti, perché questi fenomeni epocali vanno affrontati con lungimiranza, e non sono certamente i fili spinati né quelli metallici, nemmeno quelli metaforici come le minacce di rappresaglia che alcune istituzioni leghiste fanno, a risolvere il problema. Il problema è quello che succede a livello nazionale e quello che succede a livello europeo, c’è un parallelo: l’Europa prende delle decisioni e alcuni Stati, non tutti gli Stati, resistono, per la verità una minoranza; e alcune regioni resistono, sono una minoranza.

Allora messaggi culturali forti e vigilanza; e colgo questa occasione per chiedere al Ministro di vigilare in modo particolare su questa recente legge sul turismo, una legge quadro appena approvata dal consiglio regionale lombardo.

Chiedo, in particolare, un’attenzione all’articolo 72, che tratta proprio di questo non sostegno agli albergatori che non hanno svolto esclusivamente attività turistica.