martedì 6 Maggio 2014

Iniziative per la tutela delle vittime di reato


6 maggio 2014 Mozione Cirielli ed altri n. 1-00248: Iniziative per la tutela delle vittime di reato

 

Signor Presidente, sentiamo spesso dire in questa Aula che il garantismo di alcuni gruppi parlamentari, tra questi in prima fila il gruppo socialista, sarebbe una sorta di ingiustizia e di offesa per le vittime dei reati. Così non è. Si può e si deve essere garantisti, perché nella nostra Costituzione è sancito il principio di presunzione di innocenza sino alla condanna definitiva, e si può allo stesso tempo essere dalla parte delle vittime. Questa risoluzione è volta proprio a colmare questa lacuna, l’essere cioè dalla parte delle vittime, impegnando il Governo a dare attuazione alla direttiva comunitaria relativa all’indennizzo delle vittime di reati, recependo l’articolo 12, in base al quale tutti gli Stati membri provvedono a che le loro normative nazionali prevedano un sistema di indennizzo delle vittime di reati internazionali violenti commessi nei rispettivi territori che garantisca alle vittime un indennizzo equo ed adeguato. Ad oggi infatti tutele e risarcimenti sono limitati alle vittime del terrorismo e della mafia e, grazie alla legge sul femminicidio, a coloro che subiscono maltrattamenti e violenza domestica. Non basta e non è sufficiente. Ancora una volta ci troviamo in pesante ritardo nei confronti dell’Europa, che ci chiede non solo di prevedere un risarcimento per le vittime di tutti i reati internazionali violenti, ma anche che questo diritto venga garantito indipendentemente dal luogo dell’Unione europea in cui il reato è stato commesso, cosa che non è stata fatta. Da qui la necessità di intervenire, anche per non incorrere in ricorsi al tribunale civile, come già è accaduto nel caso di Torino, che porterebbe a future condanne. Così come occorre intervenire per evitare che, una volta garantita la tutela all’indennizzo, essa venga vanificata, soprattutto per alcune fattispecie di reato, dall’applicazione di parametri risarcitori che non ristorano, se non parzialmente, il cittadino e la cittadina dei danni prodotti alla salute. Evitiamo che le vittime siano due volte vittime, del reato subito e dell’indifferenza delle istituzioni.