martedì 16 Luglio 2013

Informativa sull’espulsione di Alma Shalabayeva


 Informativa urgente del Governo sulla vicenda dell’espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia

 

Signor Presidente, signor Ministro, la relazione che ci ha letto racconta questa vicenda come se fosse una vicenda di ordinaria amministrazione; invece, è tutto fuorché ordinaria, compresa la rapidità della procedura di espulsione: un record assoluto, quanto ai tempi.

È una vicenda incredibile ! Il primo aspetto incredibile è: quaranta persone per catturarne una. Non trovano questa persona e allora prelevano la moglie e la figlia: come a dire che l’uno vale le altre, ma il problema è che, forse, le altre sono utilissimo strumento di pressione proprio perché non si è trovato l’uno. Di questa vicenda voglio sottolineare l’anomalia, la grave anomalia dei comportamenti, sia della parte italiana sia della parte kazaka.

Però, della parte kazaka io non sono stupita, perché chi ama la democrazia, il rispetto dei diritti umani, le libertà individuali, non sceglie il Kazakistan come Paese in cui vivere. Forse chi vuole fare gli affari sì. Allora, quaranta persone per catturarne una. Ma che tipo di persona è ?

Un criminale internazionale ? Non lo sappiamo, ma noi abbiamo due certezze. Noi lo sapevamo: questo è un ex ministro dell’energia, dell’industria e del commercio. Persona sconosciuta ? Non credo: energia ! E poi, sicuramente è un rifugiato, riconosciuto nel Regno Unito e a cui lo status di rifugiato non è mai stato revocato dal 2009.

Cose strane, perché il reato sulla testa della moglie pende, ma non si considera la possibilità di richiedere la protezione in Italia in conformità con la normativa europea, così come è assolutamente anomalo, in totale difformità con le prassi della UE e del nostro Paese, l’uso dell’aereo. Ma tutto quanto è stato gestito in modo non professionale, non limpido. Ma il problema è: possibile che in nessuno sia scattato il campanello di allarme parlando di Kazakistan, perché la Corte europea non consente l’estradizione in Kazakistan, in quanto la persecuzione giudiziaria è spesso usata per eliminare la dissidenza politica. Noi, forse ineffabili, esprimiamo un giudizio severo, molto severo su questi comportamenti e ci riserviamo di valutarne le conseguenze. Ma è certo che questa vicenda ha gettato un gravissimo discredito a livello internazionale sul nostro Paese e ce ne dispiace, perché noi amiamo il nostro Paese.