venerdì 16 Gennaio 2015

Informativa sulla liberazione di Greta e Vanessa


16 gennaio 2015 Informativa urgente del Governo sulla liberazione delle due volontarie italiane rapite in Siria nel luglio 2014

Grazie, Presidente, signor Ministro, voglio dirle subito che ho molto apprezzato il suo intervento. Non poteva usare parole e concetti più convincenti, e di questo la ringrazio. Come ho detto ieri, di fronte a dei tragici eventi che si concludono positivamente, non si può che essere felici. La vita di due ragazze, Greta e Vanessa – che alcuni hanno definito ingenue e sprovvedute ma che, come lei, definisco soprattutto generose e coraggiose – e l’impegno dello Stato per salvarle non devono né passare in secondo piano, né essere svillaneggiati, in nome della fermezza o da considerazioni di tipo economico. Non sappiamo se sia stato pagato o meno un riscatto, ma questo ha poca importanza per noi. Quello che conta è che le ragazze sono tornate a casa, provate ma salve. Come ha detto oggi Domenico Quirico su «La Stampa», non parliamo di riscatto, di soldi; lasciamo la vergogna, tutta, ai loro rapitori. Ha fatto bene però a venire, signor Ministro, ad informarci e ovviamente a raccontarci il raccontabile, sottolineando che la squadra ha operato secondo regole e comportamenti condivisi a livello internazionale. Questo a noi basta. Non possiamo pretendere, come ha fatto qualcuno, di conoscere i dettagli della trattativa perché questo indebolirebbe la capacità di intervenire dello Stato in analoghe tragiche situazioni. Ci interessa questo esito, ma ci interessano anche gli esiti futuri. E quindi siamo grati alla nostra diplomazia, ai servizi di intelligence, alla squadra tutta che hanno svolto al meglio il loro lavoro. E spero che lo stesso metodo utilizzato per portare a casa Vanessa sia utilizzato per portare a casa padre Dall’Oglio, i due Vescovi di Aleppo, Lo Porto e tutte le persone che rischiano o che rischieranno in analoghe situazioni. Ieri, Papa Francesco ha ricordato che non si uccide in nome di Dio e noi aggiungiamo che non si lascia uccidere in nome della fermezza. Qualcuno ha detto anche che non dobbiamo mai piegarci alla logica del riscatto. Noi socialisti rispondiamo a questa affermazione con un’altra affermazione: non dobbiamo vergognarci di essere umani. Per noi l’umanità, sentimento prezioso di solidarietà umana, è un valore a cui ci sforziamo di ispirarci per guidare i nostri comportamenti e chiediamo che pure il Governo lo faccia in tutte le analoghe situazioni. La ringrazio, davvero la ringrazio.