giovedì 19 Dicembre 2013

Incidenti sul lavoro


Atto Camera

 

Interrogazione a risposta scritta 4-03004

presentato da

LOCATELLI Pia Elda

testo di

Giovedì 19 dicembre 2013, seduta n. 141

LOCATELLI, DI LELLO, DI GIOIA e PASTORELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:

in Italia, come emerge dalla lettura dei dati INAIL, ISTAT e INPS, presentati nel convegno «Mi Impegno per la Prevenzione» organizzato dalla CIIP (Consulta interassociativa italiana prevenzione) al Senato il 25 ottobre 2013, risultano non assicurate all’INAIL circa 8 milioni di persone che lavorano, pari a circa il 25 per cento del totale;

da alcuni studi di settore, risulta che questo dato comporta un aggravio di spese per lo Stato di circa 60 miliardi di euro all’anno;

di questi lavoratori, circa 5 milioni sono persone che, pur non lavorando «in nero», non sono assicurate all’INAIL e quindi non computate nelle statistiche sul numero di morti e infortuni sul lavoro e nemmeno su quelle riferenti alle malattie professionali;

infatti, i dati ISTAT indicano circa 23 milioni di occupati contro i circa 18 milioni di assicurati INAIL;

a questi si aggiungono circa 3 milioni e mezzo di lavoratori che offrono le loro prestazioni «in nero»;

quanto accaduto a Prato, con la morte dei lavoratori cinesi, costretti a condizione inumane di lavoro, ha riproposto la necessità di innalzare il livello di guardia sulle problematiche connesse al mondo del lavoro;

i lavoratori immigrati, ancor più di quelli italiani, sono costretti, a causa della crisi e della crescente disoccupazione, a sopportare condizioni di lavoro sempre più precarie e pericolose e ciò non può essere ammesso in un Paese civile;

su queste tematiche appare urgente e necessario attivare una stretta collaborazione tra Governo, sindacato, enti locali, forze dell’ordine ma anche associazioni imprenditoriali affinché si possa giungere all’obiettivo di restituire la giusta dignità al lavoro e ai lavoratori tutti;

conseguentemente, è necessario che dopo le commemorazioni per le vittime sul lavoro e le preoccupazioni, in più sedi espresse, sull’aumento degli infortuni e dei costi per lo Stato, si determini un cambiamento di rotta totale rispetto al sistema di controlli e di sicurezza nei posti di lavoro –:

quali siano le ultime informazioni sulle cause scatenanti l’incendio di Prato e sulle eventuali responsabilità finora emerse;

quanti e quali controlli siano stati effettuati negli ultimi cinque anni nella area di Prato e in Toscana da:

  1. a) gli organi di vigilanza competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro e lotta antincendio indicando gli esiti di detti controlli;
  2. b) gli organi di vigilanza competenti in materia di legalità e regolarità del lavoro e applicazione delle normative di legge e contrattuali indicando quali siano gli esiti di detti controlli, in riferimento agli infortuni e alle autorizzazioni a svolgere l’attività di impresa;
  3. c) gli organi di vigilanza competenti in materia di legalità del lavoro e applicazione delle normativa di legge e contrattuali indicando quali siano gli esiti di detti controlli;
  4. d) gli altri organi preposti alla sicurezza: carabinieri, polizia di stato, Guardia di finanza;

quale sia il numero e la qualificazione degli ispettori del lavoro della direzione provinciale del lavoro, vigili del fuoco, INPS, INAIL e il loro rapporto percentuale con le piante organiche previste;

quale sia l’andamento infortunistico e di malattie professionali degli ultimi dieci anni nella area di Prato e in Toscana;

quale sia l’andamento e gli esiti degli accertamenti giudiziari in materia di legalità e sicurezza sul lavoro degli ultimi dieci anni nella area di Prato e in Toscana e, in particolare in applicazione del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;

quali siano le verifiche effettuate sulla formazione e l’addestramento sul lavoro, ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e in particolare, rispetto alla lingua veicolare utilizzata ai sensi del comma 13 dell’articolo 37 del decreto legislativo n. 81 del 2008;

quale sia la modifica del «tessuto produttivo» (numero dipendenti e nazionalità dei datori di lavoro) degli ultimi dieci anni nella area di Prato e in Toscana;

quanti decreti attuativi del decreto legislativo n. 81 del 2008, non siano ancora stati approvati a cinque anni dall’entrata in vigore del suddetto decreto e, in particolare, se siano stati predisposti e quali siano i tempi di entrata in vigore, in particolare dei seguenti provvedimenti:

  1. a) decreto di modifica e integrazione delle normative di prevenzione degli incendi, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, del decreto legislativo n. 81 del 2008;
  2. b) decreto sul SINP (sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro) ai sensi dell’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo n. 81 del 2008 e se a tale fine sia prevista la presenza di tutti gli enti pubblici interessati, ad esempio INPS;
  3. c) decreto sulla «qualificazione delle imprese» (cosiddetta «patente a punti», ai sensi dell’articolo 27 del decreto legislativo n. 81 del 2008;
  4. d) decreto sulla «selezione della idoneità tecnico professionale delle imprese», ai sensi dell’articolo 26 del decreto legislativo n. 81 del 2008;
  5. e) decreto di regolamentazione e istituzione del «fondo» per i RLST (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del decreto legislativo n. 81 del 2008;

se il Governo, d’intesa con le regioni, intenda assumere iniziative per verificare e sanzionare la violazione degli obblighi di formazione ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008, relativamente a:

  1. a) concessione di crediti formativi per RSPP e ASPP (responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e di protezione aziendali) rilasciati in convegni con la presenza anche di 100, 200, 300 persone, in violazione dell’articolo 32, che impone la concessione di detti crediti solo per corsi (quindi con verifica di apprendimento e numero massimo di presenti);
  2. b) concessione di crediti formativi rilasciati da soggetti non idonei ai sensi dell’articolo 37, ad esempio associazioni imprenditoriali e sindacali ed organismi paritetici ed enti bilaterali, che non hanno i requisiti della maggiore rappresentatività nazionale;

se il Governo, d’intesa con le regioni, intenda assumere iniziative per l’attivazione di «registri» – come già vigenti per i medici competenti di cui all’articolo 38 di pubblica conoscenza relativi ai seguenti soggetti previsti dal decreto legislativo n. 81 del 2008:

  1. a) RSPP e ASPP (responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e di protezione aziendali), di cui agli articoli 32 e 34;
  2. b) formatori qualificati, di cui all’articolo 6, comma 8, lettera m-bis;
  3. c) coordinatori, di cui all’articolo 98;
  4. d) soggetti formatori autorizzati, di cui agli articoli 32, 34, 37 e 98. (4-03004)