sabato 25 Aprile 2015

In ricordo dell’onorevole Renato Altissimo


23 aprile 2015 In ricordo dell’onorevole Renato Altissimo

 

Se ieri Renato Altissimo fosse stato in vita avrebbe festeggiato con noi l’approvazione della legge sul divorzio breve. Altissimo e il Partito Liberale, infatti, sono stati nel tempo con i socialisti e i radicali tra i principali sostenitori delle battaglie per i diritti civili che hanno reso il nostro Paese più laico e più moderno.

Fu un innovatore, un liberale, non un liberista, protagonista del tanto vituperato pentapartito che invece rappresenta, secondo noi, uno dei momenti più felici della storia della nostra Repubblica, anche mettendo fine all’egemonia democristiana.

Renato Altissimo credeva nella compatibilità tra valori e principi socialisti e quelli liberali. Un socialismo moderno, un socialismo che, appunto, socializza i valori liberali che un tempo erano riservati solo ad una élite rendendoli disponibili per tutti: per tutti la libertà di decidere del proprio destino, di valorizzare i propri talenti, accedere alle massime cariche nella vita pubblica, fare carriera nella vita privata grazie al merito, merito determinato dall’essere e dalle qualità personali e non dall’avere, cioè dal patrimonio. Sono idee elaborate da Carlo Rosselli sintetizzate nella parola lib-lab, sviluppata in Gran Bretagna dalla scuola Fabiana, quel laboratorio culturale e politico nel quale le idee riformiste di socialisti e liberali avevano casa comune.

Questa nostra sintonia fu confermata nell’estate del 1979, quando la delegazione liberale guidata da Altissimo incontrò Bettino Craxi, incaricato dal Presidente Pertini di formare il Governo. Renato Altissimo espose il programma: atlantismo in politica estera, rigore in politica economica e finanziaria, garantismo a favore dei cittadini per contrastare il corporativismo di certa magistratura. Il programma fu accolto dal Presidente incaricato con grande favore, ma l’incarico a Bettino Craxi non ebbe successo e la modernizzazione del Paese dovette aspettare ancora qualche anno