mercoledì 17 Febbraio 2016

Implementare il Piano dei Diritti Umani


Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio 2016

Dibattito

Signor Presidente, che non è in Aula, ma ci sono altri rappresentanti del Governo, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un tema che apparentemente può sembrare estraneo all’ordine del giorno del Consiglio di domani ma non lo è: stiamo assistendo in Medio Oriente e nel Mediterraneo ad una delle crisi più acute e complesse che si siano mai verificate. Attori diversi stanno ciascuno conducendo una propria partita nell’ambito di un apparente impegno comune per combattere l’ISIS: gli USA vogliono mandare a casa Assad ma senza il coinvolgimento di loro truppe di terra; la Russia lo sta sostenendo bombardando le postazioni dei suoi oppositori moderati, ossia non ISIS; l’Arabia Saudita sta combattendo la sua partita contro l’Iran per l’egemonia sunnita nella regione; la Turchia sta combattendo i curdi lasciando, anzi credo di poter dire sperando, che l’ISIS li massacri; i curdi stanno usando questa guerra anche per costruire la contiguità territoriale dei tre cantoni curdi a cavallo tra Siria e Turchia. Una delle Pag. 65conseguenze di tutto ciò sono le centinaia di migliaia di profughi che arrivano in Europa. Ecco, noi ci riuniamo a Bruxelles per parlare di come regolare il flusso dei profughi: se lasciarli arrivare o convincere la Turchia a trattenerli, se mantenere Schengen o smantellarlo e c’è pure chi, venendo da un passato dietro la cortina di ferro, vuole costruire muri fisici e simbolici per fermare coloro che sono costretti a fuggire dalla guerra, da una guerra anche a causa della nostra incapacità di trovare soluzioni di pace. Non vi sembra paradossale parlare di regolamentazione dei flussi ? Noi socialisti chiediamo al Presidente del Consiglio di sostenere nel Consiglio che non ha senso negoziare per controllare i flussi di persone che arrivano da quella regione se non siamo altrettanto impegnati con determinazione, direi con tutte le nostre forze, per un cessate il fuoco effettivo e prolungato. Ecco, solo allora possiamo essere titolati a parlare e a negoziare in tema di migrazioni.

Dichiarazione di voto

La ringrazio, signora Presidente. Noi socialisti voteremo a favore della risoluzione della maggioranza perché condividiamo gli impegni in essa contenuti, in particolare quello di rilanciare il dibattito più generale sul futuro dell’Europa, salvaguardando l’anima e l’identità culturale e politica del progetto europeo. Noi socialisti apprezziamo soprattutto che il nostro Paese si proponga come cardine di un progetto europeo, rinnovato e rafforzato nel suo spirito originario, per un’unione sempre più stretta che metta in discussione le incertezze, le incompletezze e le timidezze dell’Unione come la conosciamo.
Per la verità, più che di incertezze o di timidezze, dobbiamo parlare di riluttanza, se non proprio di rinuncia, da parte di alcuni Stati membri al nostro progetto iniziale. Un esempio di questo atteggiamento rinunciatario è l’implementazione del Piano di azione per i diritti umani e la democrazia, i cui contenuti contraddicono clamorosamente i comportamenti di questi mesi di diversi Paesi dell’Unione. Il Piano individua una serie di azioni, quali l’adozione di un approccio globale sui diritti umani in situazione di conflitto e di crisi, supportando lo sviluppo di strumenti volti a prevenire e contrastare le violazioni dei diritti umani. Ma noi europei che cosa stiamo facendo nella crisi siriana ?
Il Piano parla anche di coerenza tra promozione e protezione dei diritti umani e politiche della UE in tema di relazioni commerciali, investimenti, migrazioni e asilo, lotta al terrorismo.
E allora penso ai rapporti commerciali con l’Iran, ma anche alle 2 mila esecuzioni dello scorso anno. Penso ai nostri investimenti petroliferi off-shore in Egitto, ma anche alla tragica fine di Giulio Regeni. Penso alla stretta relazione con la Francia, ma anche alla sua sospensione della Convenzione sui diritti umani. Insomma, alla relazione problematica tra affermazione dei principi e politica degli interessi nazionali.
Ma vogliamo affrontarlo questo dilemma ? Ecco spero che lo faccia il Presidente del Consiglio, domani, al Consiglio di Bruxelles, ricordando l’impegno di tutti sottoscritto per l’implementazione del Piano europeo sui diritti uman