mercoledì 25 Gennaio 2017

Giornata della Memoria, fare di Sciesopoli un luogo FAI


Intervento di Pia Locatelli nella Giornata della memoria

Celebrare la giornata della memoria non è un rito stanco e nemmeno una delle solite commemorazioni, è voler continuare a ricordare, informare, far sapere, soprattutto alle nuove generazioni, cosa fu l’orrore della Shoah. Ogni storia, ogni frammento legati a quel genocidio, contribuiscono a tenerne viva la memoria ed è per questo motivo che oggi vorrei raccontare la storia di Sciesopoli.
Sciesopoli era in origine una colonia montana voluta dal fascismo negli anni Venti, era, è, collocata a Selvino, un piccolo paese di 2000 abitanti delle Prealpi prossime a Bergamo, a meno di 100 chilometri da Milano. Lì, dal 1928, i giovanissimi figli della lupa come si chiamavano allora i bambini del fascismo, e gli appena più grandi balilla, venivano ospitati per le vacanze e addestrati al culto del Duce. Tra quelle stesse mura ritrovarono la vita 800 bambini ebrei sopravvissuti alla Shoah. La storia è che caduto il fascismo e finita la guerra, nel settembre del 1945, una delegazione composta da Raffaele Cantoni, presidente della comunità ebraica di Milano, con Moshe Ze’iri e Teddy Beeri, due ufficiali della compagnia Solel Boneh dell’esercito britannico, ottennero dal Comitato di liberazione di Milano la colonia Sciesopoli per i bambini ebrei rimasti orfani sopravvissuti alla Shoah. Centinaia di bambini e adolescenti ebrei vi giunsero da ogni parte d’Europa e la popolazione di Selvino, che in quegli anni superava di poco le mille persone guidata dal sindaco Emilio Grigis, l’ex partigiano Moca, li accolse tutti ottocento con generosità e ridonò loro il sorriso; e lo voglio ricordare a proposito di accoglienza oggi. I bambini di Sciesopoli furono tra gli oltre 25.000 ebrei sopravvissuti alle persecuzioni naziste e fasciste che tra il 1945 e il 1948 partirono dalle coste italiane in direzione della Palestina mandataria dove si stava costruendo il futuro Stato di Israele. Oggi, e sollecito i colleghi a dare attenzione, è in corso una campagna per rivalutare e recuperare quel luogo abbandonato e dimenticato, lo abbiamo fatto con una petizione, e lo stiamo facendo raccogliendo voti per farne un luogo del cuore del Fai. Per non dimenticare in tutto quell’orrore questa bella pagina della nostra storia.