mercoledì 30 Luglio 2014

Entrata in vigore della Convenzione di Istanbul


31 luglio 2014 Entrata in vigore della Convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza contro le donne

 

 

Signor Presidente, colleghi e colleghe, domani 1o agosto entra in vigore la Convenzione di Istanbul, la Convenzione sulla prevenzione e sulla lotta alla violenza e alla violenza domestica. Sono orgogliosa di ricordare che l’Italia ha svolto un ruolo importante in questo percorso per l’entrata in vigore della Convenzione, essendo stati noi il primo Paese europeo a ratificarla.

Non casualmente quella ratifica è stata la prima legge approvata da questo Parlamento, che vanta la più alta percentuale di donne nella storia del nostro Paese.

La ratifica di giugno è stata seguita, ad ottobre, dalla legge contro il femminicidio, che ne è il fondamentale corollario. Peccato che questi provvedimenti non siano ancora accompagnati dagli strumenti indispensabili per renderli efficaci. La legge contro il femminicidio prevede lo stanziamento di fondi – pochi, ahimè ! – ed il piano antiviolenza. Ma i fondi non sono ancora disponibili e il piano, ci è stato detto, entrerà in vigore il prossimo autunno.

Nel frattempo, anche se l’attenzione dei media, si è spostata altrove, i femminicidi e le violenze contro le donne continuano: 12 donne muoiono ogni giorno in Europa, 134 in Italia nel 2013. All’allora Governo Letta ricordammo che una legge da sola non basta e, comunque, una legge bisogna applicarla in tutte le sue parti. Questo non è stato ancora fatto. Perché ?

In tante, dentro e fuori quest’Aula, siamo convinte che ciò sia dovuto al fatto che nel Governo non c’è nessuno che si occupi a tempo pieno, continuativamente, con l’attenzione dovuta delle politiche di genere, delle politiche di pari opportunità, della lotta alla violenza. Per questo, anche a nome di tutta la delegazione socialista, sollecito ancora una volta il Presidente del Consiglio a ripristinare il Ministero delle pari opportunità o, almeno, a nominare una figura all’interno della Presidenza del Consiglio che ne assuma le deleghe. Facciamolo presto, anzi facciamolo ora