martedì 12 Settembre 2017

Egiziani spiati nel corso della riunione Euromed Rights,


Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03213

presentato da

LOCATELLI Pia Elda

testo di

Martedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
il 20 e 21 maggio si è tenuta a Roma una riunione di lavoro organizzata da Euromed Rights, un’autorevole rete euro-mediterranea per i diritti in senso lato che riunisce 70 organizzazioni di società Europee, del Maghreb e del Mashrek, impegnata nel rafforzare il ruolo della società civile e promuovere i diritti umani nell’ambito della partnership euro-mediterranea e della politica europea di vicinato;
il workshop era dedicato alle opportunità di cooperazione nella regione euro-mediterranea, riguardo alla situazione dei diritti umani, civili, politici, economici, sociali e culturali nella regione e dunque anche in Egitto;
erano presenti accademici, ricercatori e rappresentanti di organizzazione di società civile impegnate sui diritti umani in Italia, Danimarca, Tunisia, Palestina, Germania e Belgio, fra i quali alcune figure autorevoli come Kamel Jendoubi, presidente onorario di EuroMed Rights, Bahey el-Din Hassan, direttore del Cairo Insitute for Human Rights Studies, Marc Schade-Poulsen, direttore esecutivo di EuroMed Rigths, l’avvocato Khaled Ali, l’accademico in scienze politiche Amr Hamzawy, Mohamed Zaree, avvocato dei diritti umani e presidente della Arab Organisation for Criminal Reform, Ahemd Samih, direttore esecutivo dell’aAndalus Institute for Tolerance and Anti-Violence Studies, Nancy Okail, direttore esecutivo del Tahrir Institute for Middle East Policy e Moataz El Fegiery, coordinatore di Front Line Defenders MENA Protecion;
la riunione faceva parte del programma di lavoro interno di Euromed Rights e non era stata dunque pubblicizzata se non fra le persone che vi hanno preso parte;
al suo arrivo all’aeroporto internazionale di Fiumicino uno dei partecipanti è stato avvicinato da una persona che qualificatasi come giornalista egiziano ha insistito pesantemente per accompagnarlo in albergo. Di fronte al cortese rifiuto, il sedicente giornalista è riuscito a interloquire con il tassista, riuscendo a carpire l’indirizzo dell’hotel dove la persona era diretta. Così facendo, accompagnato da un fotografo e da un’altra persona, ha potuto raggiungere l’albergo dove si teneva la riunione e con uno stratagemma farsi consegnare dalla reception la lista completa dei partecipanti;
il 22 maggio articoli diffamatori sono apparsi su numerosi quotidiani egiziani, dettagliatamente documentati con foto scattate a Roma. Detti articoli accusano, fra l’altro, i partecipanti egiziani di aver preso parte a un incontro teso a «pianificare uno stato di caos e di instabilità in Egitto nel prossimo periodo, prima delle elezioni presidenziali»;
nei giorni successivi, sul suo profilo «Facebook», Nancy Okail – accademica e direttore del Tahir istitute for Middle East policy sarebbe stata pesantemente insultata e minacciata per aver denunciato quanto accaduto a Roma;
ancora è viva e senza colpevoli l’oscura vicenda del ricercatore italiano Giulio Regeni, ucciso barbaramente al Cairo –:
quali iniziative, anche diplomatiche, il Governo intenda assumere nei confronti del Governo dell’Egitto affinché sia fatta luce sull’episodio narrato in premessa e siano garantiti, in maniera reciproca, piena libertà e assoluta sicurezza a tutti i difensori dei diritti umani. (3-03213)