mercoledì 4 Ottobre 2017

Egitto, caso Metwally il Governo interviene


Il caso dell’avvocato egiziano Ibrahim Metwally, attivista del Movimento famiglie degli scomparsi in Egitto, consulente della famiglia Regeni detenuto al Cairo, è stato al centro del question time di Pia Locatelli al Ministro degli Esteri Angelino Alfano.

“Contro l’avvocato Metwally, la cui detenzione è stata prorogata al 5 ottobre, – ha detto Pia Locatelli – sono state mosse accuse gravissime che, se confermate, potrebbero costargli anni di carcere. L’avvocato Metwally è stato fermato in aeroporto mentre si recava a Ginevra per partecipare ad una sessione del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate in Egitto. Vista la fase delicata delle relazioni tra l’Egitto ed il nostro Paese, chiediamo cosa intenda fare il Governo di fronte a questo nuovo gesto che può avere il sapore di una provocazione, e agli episodi a dir poco inquietanti verificatesi nel nostro Paese nei confronti degli attivisti dei diritti umani”.

“La Farnesina e la nostra ambasciata al Cairo – ha risposto il Ministro Alfano – stanno seguendo con grande attenzione la vicenda. Ho personalmente evocato il caso con il mio omologo Shoukri a Londra. Già all’indomani del suo arresto avevo fatto presente al collega che su questo tema c’è grande attenzione del governo e grande sensibilità da parte del Parlamento e dell’opinione pubblica”.

“Ho reiterato al ministro l’aspettativa che il caso sia presto risolto nel corso di una conversazione telefonica avvenuta ieri pomeriggio, e penso di avere occasione di risentirlo nelle prossime ore – ha aggiunto Alfano – la nostra Ambasciata ha chiesto e ottenuto un monitoraggio della vicenda da parte della delegazione dell’Unione europea”.

Nessuna risposta invece sull’altra parte dell’interrogazione presentata da Pia Locatelli, quella riguardante i fatti che si sono verificati in occasione della riunione organizzata a Roma il maggio scorso da Euromed Rights, quando alcuni egiziani partecipanti alla riunione sono stati seguiti, fotografati e accusati su alcuni quotidiani egiziani dii aver preso parte a un incontro teso a “pianificare uno stato di caos e di instabilità in Egitto, prima delle elezioni presidenziali”.

I testi degli interventi

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