venerdì 20 Dicembre 2013

Detenuti evasi, garantire la sicurezza ma niente passi indietro


Informativa urgente del Governo sull’evasione di un detenuto presso il carcere di Genova che usufruiva di un permesso premio

 

Signor Presidente, signora Ministra, l’evasione del detenuto dal carcere di Marassi dell’altro ieri, ma anche quella di ieri dal carcere di Pescara, sono fatti gravi per i quali vanno accertate le eventuali responsabilità sia dei magistrati di sorveglianza sia delle autorità penitenziarie. Non abbiamo dubbi in merito e chiediamo che questi accertamenti siano fatti con rapidità ed estremo rigore. Altrettanto impegno chiediamo per riassicurare alla giustizia i detenuti evasi.

Sentiamo però il dovere di affermare che questi gravi episodi non devono vanificare il lavoro fatto in questi mesi per rendere le carceri italiane luoghi più civili e capaci di svolgere la funzione rieducativa a cui sono chiamate. Al contrario, dobbiamo continuare in questa direzione, anche perché i dati disponibili ci rinfrancano in tal senso.

Lì ha già citati lei, signora Ministro. I permessi premio concessi ai detenuti nell’anno 2012 sono stati poco più di 25 mila e le evasioni commesse da soggetti che hanno fruito di tali permessi sono state 52. Percentualmente è un dato piuttosto basso, direi: il 2 per mille.

Se poi parliamo di evasioni non legate ai permessi, ma di tutte le altre evasioni (quelle dei detenuti ammessi a lavoro esterno, le evasioni da istituti di pena e dalla semilibertà), queste sono 104, ma i detenuti sono 67 mila.

Anche i dati del 2013 ci confortano, perché fanno vedere una contrazione rispetto all’anno precedente. Questa è la dimensione del fenomeno, per quelli che i dati vogliono guardarli per davvero.

Allora, il mancato rientro di un detenuto, in permesso premio o ammesso al lavoro, rientra purtroppo tra gli eventi critici, che non dovrebbero ma possono accadere. Questo, però, non deve inficiare l’istituto della concessione di permessi ai detenuti, perché non possiamo dimenticare che un detenuto recuperato è un pericolo in meno per la società.

Quindi si vada nella direzione di maggiore sicurezza e non di minore sicurezza ! Ma soprattutto non dobbiamo interrompere il lavoro per rendere il nostro Paese degno di avere dato i natali a Cesare Beccarla