martedì 19 Luglio 2016

Combattere il terrorismo, ma rispettare i diritti umani


“Il terrorismo va combattuto con determinazione ma sempre nel rispetto dello stato di diritto, nel rispetto dei diritti umani, nel rispetto delle conquiste di civiltà e tra queste, per prima la cancellazione della pena di morte”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo alla camera per dichiarazione di voto sul provvedimento di contrasto al terrorismo.

“In questi provvedimenti sono previste molte misure giuste, tra queste il “rifiuto di estradare verso un Paese dove esista il rischio di applicazione della pena di morte, oppure il rischio di subire torture o reclusione a vita senza possibilità di libertà provvisoria…”.

Leggendo queste parole contenute nel Protocollo della Convenzione europea per la repressione del terrorismo mi sono rimbalzate le immagini dei soldati bastonati , frustati, denudati, umiliati … a seguito del colpo di stato in Turchia. Ed è forte la preoccupazione per la possibile reintroduzione della pena di morte minacciata dal presidente Erdogan, un presidente cui abbiamo appaltato il controllo delle frontiere esterne della UE. Siamo sicuri di aver fatto bene? Già sapevamo che non era un campione della promozione e protezione dei diritti umani.

Ora le purghe, gli arresti, i licenziamenti su vasta scala, la sospensione delle ferie… il tutto accompagnate da esagerata violenza e accanimento, iniziano a preoccupare la comunità internazionale perché più che di ripristino della legalità è evidente che si tratta di vendetta che si erge a giustiziera. Sono parole di oggi di Dacia Maraini che spiega la differenza tra storia antica e moderna nell’avere imparato a separare la giustizia dalla vendetta. Una differenza dovrebbe trovare posto, come condizione da porre, nelle relazioni nostre e della UE con la Turchia”.

Il testo dell’intervento