martedì 5 Novembre 2013

Abrogazione del l reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato


PROPOSTA DI LEGGE

d’iniziativa dei deputati

LOCATELLI, DI LELLO, DI GIOIA, PASTORELLI

Abrogazione dell’articolo 10-bis del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, riguardante il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato

Presentata il 5 novembre 2013

Onorevoli Colleghi! Nel nostro Paese in materia di immigrazione sono state approvate leggi profondamente inadeguate. La questione dell’immigrazione, infatti, viene da sempre strumentalizzata per meri fini propagandistici ed elettorali, senza nessuna soluzione che risolva il problema in modo definitivo. Spesso si dimentica che il nostro Paese è il primo corridoio d’ingresso per tutti i soggetti in fuga a causa delle loro condizioni di vita inumane legate al sottosviluppo sociale ed economico dei Paesi d’origine.

Negli ultimi dieci anni gli stranieri arrivati in Italia sono stati più di 3,5 milioni e la metà di questi sono donne: un dato che deve farci riflettere oltre a spingerci a dare risposte concrete. Ma invece di proporre soluzioni umanitarie e solidaristiche, il 15 luglio 2009, con la legge n. 94, recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica», entrata in vigore l’8 agosto 2009, il nostro Paese ha introdotto nell’ordinamento italiano il cosiddetto «reato di clandestinità» (articolo 10-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 186), che comporta lo status di clandestino a carico del migrante colpevole di non possedere il permesso di soggiorno.

Il reato di clandestinità si pone in aperto contrasto con la Costituzione, punendo di fatto la persona non in conseguenza di un suo comportamento contrario alle norme, bensì per il mero trovarsi in una condizione personale di difetto di permesso di soggiorno e dunque in palese violazione dell’articolo 3 della Costituzione.

Al riguardo, peraltro, l’Unione europea si pronunciò a suo tempo con una richiesta puntuale di chiarimento per il conflitto di molti punti rilevanti della norma con la direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, sui rimpatri di cittadini di Paesi terzi in caso di soggiorno irregolare tanto che, in moltissimi casi, i magistrati hanno disapplicato la normativa interna in favore delle norme previste dalla direttiva. Si tratta, quindi, di una disposizione che ha posto il nostro Paese in una condizione di illegalità rispetto alla normativa europea, disattendendo le nostre norme costituzionali in materia di diritti inalienabili delle persone, nonché le convenzioni internazionali a tutela dello straniero.

La presente proposta di legge dispone dunque l’abrogazione della norma che disciplina il reato di clandestinità, ristabilendo in questo modo il dettato costituzionale in materia di diritti umani, con l’auspicio che tale modifica riporti l’Italia a essere un Paese più solidale e inclusivo.

 

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

  1. L’articolo 10-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni, è abrogato.