martedì 20 Settembre 2016

Bullismo e cyberbullismo, la legge non limita libertà


“La legge contro il bullismo e il cyberbullismo non limita la libertà di espressione: insulti e vessazioni non sono indice di libertà, ma atti di violenza che vanno eliminati e contrastati”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto.

“Secondo l’Istat nel 2014 più della metà dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo da parte di coetanei. Uno, una su cinque ha subito azioni di bullismo più volte al mese, e per uno/a su dieci gli atti di prepotenza si sono ripetuti con cadenza settimanale. Un quarto erano casi di cyberbullismo. Più numerose le vittime tra le ragazze.  E’ stato giusto ampliare il testo arrivato dal Senato, includendovi il bullismo perché bullismo e cyberbullismo non possono essere considerati due reati separati anche se, nel caso di cyberbullismo possono avere conseguenze ben più gravi: ne sono amplificate la portata e la pericolosità”.

“Questo provvedimento punta non solo alla “punizione” ma soprattutto alla prevenzione, trattandosi spesso di minori che vivono situazioni di disagio. Certamente la vittima, lasciata spesso sola, ma anche per chi compie atti di bullismo, troppo spesso inconsapevole delle conseguenze, così come lo è chi vi assiste senza reagire, anzi a volte incoraggia. La scuola è ambiente “privilegiato”: molti casi di bullismo e cyberbullismo nascono a scuola e si possono risolvere a scuola, in un processo di collaborazione con le famiglie. La legge è un primo passo ma, essendo un grave problema sociale, va affrontato con tutti i mezzi e le azioni possibili”.

Il testo dell’intervento




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